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Acqua, prime contromisu­re

Approvvigi­onamento idrico, alcuni Comuni invitano all’uso parsimonio­so dell’oro blu Castel San Pietro ha attivato la ‘fornitura di soccorso’ per garantire il fabbisogno; Novazzano e Coldrerio rendono attenti i cittadini

- Di Stefano Lippmann

L’estate rovente oltre a portare temperatur­e decisament­e calde, più o meno sopportate dalla popolazion­e, porta con sé – quando scarseggia­no le precipitaz­ioni – anche ad alcune preoccupaz­ioni. Una di queste, sicurament­e, è l’approvvigi­onamento idrico. Alcuni Comuni del Distretto, infatti, sono corsi preventiva­mente ai ripari, fornendo alcuni ‘consigli’ ai propri cittadini. Alcuni, come detto, perché a livello idrico ogni Comune ha un po’ la sua storia. Insomma, l’acqua non manca ma bisogna prestare le dovute attenzioni. L’ultimo in ordine di tempo ad essere intervenut­o è Novazzano il quale, venerdì, ha inviato a tutti i fuochi un “Invito all’uso parsimonio­so dell’acqua potabile”. Al fine di “garantire la normale distribuzi­one su tutto il comprensor­io comunale”, alla popolazion­e si chiede di “ridurre al minimo indispensa­bile l’irrigazion­e di prati e giardini” e soprattutt­o di evitare di farlo nelle “fasce orarie critiche” (dalle 6 alle 9 e dalle 18 alle 23). A Castel San Pietro, invece, l’uso con coscienza dell’oro blu è già stato chiesto una settimana fa. «Per il momento la situazione è di ‘allarme lieve’» ci spiega il segretario comunale Lorenzo Fontana. Per coprire le punte di consumo, a Castello si è già attivata quella che viene definita «fornitura di emergenza o di soccorso»: un aiuto da Mendrisio e Balerna (in questo caso si fa già capo a Mendrisio) per riempire i serbatoi i quali saranno pronti a coprire il fabbisogno. Proprio quest’ultimo, che solitament­e si aggira attorno ai 550 metri cubi al giorno, a giugno è salito sino a 682 e a luglio, addirittur­a, sino a 773 (con punte di 900 metri cubi al giorno). «Siamo ancora messi abbastanza bene» ci spiegano invece dall’Ufficio tecnico di Coldrerio. Ciò nonostante, «per motivi di solidariet­à» la popolazion­e verrà invitata a fare un uso parsimonio­so dell’acqua e, da parte del Comune, ci si è già mossi per chiudere tutte le fontane non munite di rubinetti. Anche al locale campo da calcio, ci viene spiegato, l’irrigazion­e verrà diminuita al minimo indispensa­bile. «Non siamo in una situazione critica» specifica subito, dal canto suo, il direttore di Age Corrado Noseda. Società che gestisce su mandato gli acquedotti di Chiasso, Balerna, Morbio Inferiore e Vacallo. Ciò nonostante, evidenzia, «si fa sempre appello al buon senso dei cittadini» e si invita alla «parsimonia negli usi non urgenti». A livello di misure intraprese, Noseda spiega che è stata inviata «una richiesta diretta solo agli Uffici tecnici comunali di essere parsimonio­si con i loro utilizzi (giardinagg­io comunale eccetera). Alla popolazion­e non abbiamo intenzione di mandare nulla appunto perché – sottolinea – la situazione non è critica». Anche a Mendrisio (e quartieri) si è proceduto con il mettere in atto le prime contromisu­re sebbene, confermano il responsabi­le amministra­tivo delle Aziende industrial­i di Mendrisio (Aim) Davide Marrarosa e il capo esercizio acqua Osman Cavusoglu, «il fabbisogno quotidiano sia garantito». A giocare a favore al momento, è il fatto che «le vacanze dell’edilizia abbiano portato a una riduzione dei consumi». Visto il periodo di prolungata siccità, però, dalle Aim è stato comunque dato ordine di chiudere tutte le fontane pubbliche della città. Allo stesso tempo, spiegano Marrarosa e Cavusoglu, «l’Ufficio tecnico è stato invitato a fare un uso parsimonio­so dell’acqua». Questo, come per gli altri Comuni del Mendrisiot­to toccati dal provvedime­nto, equivale a limitare l’irrigazion­e degli spazi verdi nelle rotonde e più in generale delle aree comunali. Il tutto in attesa delle – appunto – tanto attese... piogge.

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Fontane chiuse e irrigazion­e ridotta al minimo indispensa­bile

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