Canapa ‘light’, sequestri in aumento
L’ultimo consistente sequestro di canapa light proveniente dal Ticino risale allo scorso mese quando le Fiamme gialle di Olgiate Comasco, impegnate in un servizio di retrovalico a Bizzarone, su un’autovettura targata Ticino ne hanno trovato 30 chili. A nulla è servita l’auto staffetta che precedeva quella che, guidata da un giovane ticinese, trasportava i sacchi di canapa ‘leggera’. Sequestro che ha spinto il comandante della Gdf di Ponte Chiasso a segnalare un fenomeno in continua crescita: negli ultimi nove mesi le Fiamme gialle ai valichi comasco-ticinesi hanno confiscato complessivamente 107 chilogrammi di canapa light, di cui quasi la metà lo scorso mese di luglio. Oltre al sequestro di Bizzarone, 18 chili sono stati bloccati a Ponte Chiasso e 5 chili a Ronago. Una dozzina le persone denunciate a piede libero, accusate di traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Nel corso delle operazioni i finanzieri hanno sequestrato anche documentazione, attraverso la quale hanno accertato la destinazione della marijuana: canapa shop, per lo più milanesi. In Italia è consentita la vendita di canapa, ma deve essere di produzione italiana e controllata dal ministero della Salute. Mentre è sempre e comunque vietata l’importazione dall’estero. Il limite di sostanza attiva in Italia è di 0,2% con tolleranza sino allo 0,6%, mentre il Thc della canapa coltivata in Ticino è pari all’1%. Infine, nei canapa shop la vendita di ‘gemme’ di canapa non è vietata, ma non può essere fumata, in quanto il Consiglio superiore della sanità ha stabilito che un basso Thc non esclude la nocività.