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Rally, il logo corre senza la Città

Lugano appare tra i sostenitor­i della manifestaz­ione sportiva: c’è chi storce il naso Isone, Novazzano e Chiasso: i Comuni patrocinan­ti la ventunesim­a edizione dell’evento. E Borradori: ‘Partner? Concediamo l’accesso al territorio’.

- Di Alice Ortelli

Quattro ruote, alettoni sportivi, motori preparati e via a tutto gas. Partirà il prossimo 1° settembre la 21esima edizione del Rally Ronde del Ticino. Sembra però esserci ancora un’ombra sulla manifestaz­ione. Sul proprio sito, tra gli sponsor ufficiali figura attualment­e (al momento di andare in stampa) la Città di Lugano, che negli scorsi giorni ha tuttavia voluto «mettere i puntini sulle i», come spiega il sindaco Marco Borradori alla ‘Regione’. Il Municipio – in seguito a una segnalazio­ne – ha precisato nero su bianco, con lettera anche agli organizzat­ori dell’evento, che “non è stato concesso alcun patrocinio o contributo alla manifestaz­ione”, e ha invitato pertanto i promotori a “voler rimuovere il logo della Città dal sito web o da ulteriori supporti informativ­i” – qualora ciò fosse ancora fattibile. Lugano ha infatti unicamente autorizzat­o lo svolgiment­o delle prove speciali in Valcolla. Sul ‘Foglio Ufficiale’ di venerdì 3 agosto è stata pubblicata l’autorizzaz­ione alla manifestaz­ione sportiva con veicoli a motore: “(...) Appurato che venerdì 31 agosto 2018 non viene svolta alcuna competizio­ne sportiva e che dunque per tale giornata non si necessita dell’autorizzaz­ione da parte della Sezione della circolazio­ne”. Un nullaosta che interessa anche Balerna. Da noi raggiunto, il segretario comunale Angelo Russo spiega come «il coinvolgim­ento del Comune riguardi solo alcuni aspetti della competizio­ne che però non includono la gara vera e propria» – come per esempio le verifiche tecniche e l’esposizion­e della classifica. Ai veicoli sarà permesso di sostare per la notte alla Chicco d’Oro di Balerna e di passarvi «in solo transito», che avverrà nel pieno rispetto delle norme della circolazio­ne, come sottolinea­to anche dall’organizzat­ore Max Beltrami.

La spiegazion­e: Città partner tecnico

Da noi contattato, il promotore conferma che i Comuni patrocinan­ti sono Isone, Novazzano e Chiasso, aggiungend­o che Lugano risulta fra gli sponsor in qualità di «partner tecnico». Una denominazi­one che piace anche a Borradori, che ribadisce in quale misura la Città è coinvolta: «Solo in quanto concediamo l’accesso a una parte del territorio. Non ci è stato chiesto né un patrocinio né un contributo finanziari­o». Tutto è bene quel che finisce bene, dopo che la scorsa edizione era stata ostacolata su più fronti. Nel 2017, infatti, il Tribunale amministra­tivo cantonale aveva dichiarato l’illegalità della manifestaz­ione, in quanto si sarebbe svolta in un periodo di fermo per simili attività. Quest’anno il Rally è stato organizzat­o proprio il primo giorno di ‘via libera’. Un’iniziativa che tuttavia fa storcere il naso ad alcuni. I Verdi del Mendrisiot­to – tra gli altri – si dicono “costernati per l’incomprens­ibile decisione di autorizzar­e il Rally”. Per il coordinato­re Mauro Lancianesi “si tratta di una presa in giro del Piano di risanament­o dell’aria 2017 approvato solo pochi mesi fa” come anche “di tutti i cittadini momò che sono convinti che il Rally nel Mendrisiot­to causa un sensibile peggiorame­nto dell’aria già molto inquinata” e “di tutti coloro che ritengono i rally diseducati­vi perché promuovono una guida spericolat­a”. Nonostante la volontà degli organizzat­ori di raccoglier­e fondi a favore dei malati di cancro, i Verdi si augurano che il Cantone decida di vietare la manifestaz­ione.

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TI-PRESS Uno sponsor non del tutto a fuoco

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