laRegione

Il caldo pungente del centro asilanti

Nostro reportage al rifugio cantonale per richiedent­i l’asilo di Camorino gestito dalla Croce Rossa

- Di Katiuscia Cidali

Nostro reportage al rifugio cantonale per richiedent­i l’asilo gestito dalla Croce Rossa al centro di critiche espresse da alcuni cittadini. Cimici e temperatur­e sopra i 30 gradi rendono le notti difficili.

Le cimici nei dormitori persistono e rendono le già calde notti ancora più difficili. Sostituiti materassi e cuscini, ieri la terza disinfesta­zione.

Il caldo è soffocante. Fuori il sole batte sull’asfalto, dentro l’aria è pesante. La temperatur­a all’esterno è quella che ci ha accompagna­to in questi giorni di canicola, quella all’interno del bunker del centro cantonale per richiedent­i l’asilo di Camorino la supera di un paio di gradi, raggiungen­do i 32. Negli scorsi giorni un gruppo di cittadini, oltre al caldo nella struttura, ha denunciato le condizioni del centro, di proprietà della Protezione civile e gestito dalla Croce Rossa, in cui alloggiano cinquanta uomini. Tra i principali problemi indicati: l’infestazio­ne da cimici da letto, l’insufficie­nte aerazione degli spazi, il cibo scaduto e la scarsa pulizia. Per vedere con i nostri occhi come stanno le cose ci rechiamo sul posto senza preavviso e chiediamo di entrare. Ad accoglierc­i due agenti della ditta Securitas e Vinko Stabile, assistente coordinato­re della struttura. Ci vietano l’accesso; insistiamo. Fanno una telefonata, ma niente da fare. Su un biglietto ci viene consegnato però il numero della direttrice della sezione ticinese della Croce Rossa Josiane Ricci. O si ottiene il suo via libera o non si entra. Usciamo dal bunker per prendere aria (sì, all’esterno) e per telefonare. Permesso accordato: entriamo nei dormitori, camerate da 16 letti. Vinko Stabile ci spiega che sono stati sostituiti tutti i materassi e cuscini e che sono già stati eseguiti due interventi di disinfesta­zione per eliminare le cimici, mentre un terzo è stato effettuato ieri. Fino al secondo intervento però gli insetti erano ancora presenti e con i loro ‘attacchi’ rendevano le calde notti ancora più insopporta­bili. Un ospite ci mostra decine di punture sulle braccia: «Sono giorni che non dormo per il caldo e le cimici». Parliamo con altri utenti che confermano il problema, alcuni si dicono provati dalla mancanza di sonno. Vicino ai letti a castello vediamo un termometro: la colonnina segna 32 gradi. Nel frattempo veniamo raggiunti dalla direttrice sezionale della Croce Rossa e da Carmela Fiorini, responsabi­le al Dipartimen­to sanità e socialità del Servizio richiedent­i l’asilo. Poniamo alla loro attenzione il problema del caldo e chiediamo come mai non

vengano usati dei climatizza­tori ma solo alcuni ventilator­i. «Dobbiamo rispondere alle norme a cui sottostà la struttura di proprietà della Protezione civile, tra cui anche il divieto di sovraccari­care l’impianto elettrico», afferma Ricci, specifican­do che in collaboraz­ione con il Consorzio sono state attuate tutte le misure al fine di ottenere il massimo rendimento dell’impianto. «Ma più di così non si può fare». Stando a quanto ci viene spiegato, non vi sarebbero inoltre norme che possano decretare l’inagibilit­à di una struttura per temperatur­e troppo alte. La Delegazion­e consortile, presieduta da

Stefano Mossi, si riunirà il 21 agosto e fra i temi discuterà anche la questione relativa all’impianto d’aerazione.

Insetti: ‘Stiamo facendo il possibile’

Quanto alle cimici la direttrice si dice dispiaciut­a per la situazione, aggravata dalle temperatur­e, e informa sulle diverse misure messe in atto per risolvere il problema. «Sono state rilevate solo in una camerata, non in tutta la struttura», precisa, spiegando che inoltre un servizio sanitario offre sostegno agli ospiti. Quanto alle criticità relative al cibo, Ricci spiega che la Croce Rossa si avvale del servizio di refezione delle mense scolastich­e cantonali. «Gli ospiti non hanno mai segnalato problemi in questo senso: il cibo arriva fresco tutti i giorni e in quantità adeguata». Nel tempo, ci viene spiegato, sono comunque stati fatti degli aggiustame­nti per gusti e intolleran­ze. Una foto inviata alle redazioni dal gruppo di cittadini mostrava anche una doccia molto sporca. Quando visitiamo la struttura le cinque docce sono pulite. Ricci spiega che vengono pulite sistematic­amente: «Nell’acqua c’è però un residuo di calcare che fa sì che rimangano delle macchie». Dal canto suo Stabile fa notare che con il caldo vengono fatte fino a 160 docce al giorno. Il limite indicativo di permanenza degli ospiti nella struttura è di tre mesi, potrebbe però essere maggiore a seconda della disponibil­ità di posti nelle altre strutture e dallo statuto dei richiedent­i l’asilo. Il periodo nel centro della Pci è solitament­e limitato a pochi mesi. «È una struttura che i richiedent­i l’asilo rifiutano – annota Ricci –, ma si lavora con quanto è disponibil­e. Da anni si cercano altre soluzioni, ma non è facile: un centro per richiedent­i l’asilo non lo vuole nessuno».

 ??  ??
 ?? TI-PRESS/GIANINAZZI ?? Josiane Ricci, Vinko Stabile, due agenti di sicurezza e un asilante
TI-PRESS/GIANINAZZI Josiane Ricci, Vinko Stabile, due agenti di sicurezza e un asilante
 ?? TI-PRESS/GIANINAZZI ?? L’entrata del bunker (sopra). Temperatur­a all’interno (sotto)
TI-PRESS/GIANINAZZI L’entrata del bunker (sopra). Temperatur­a all’interno (sotto)
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland