Maria è di bronzo ‘Che battaglia!’
Maria Ugolkova non sta più nella pelle. È il secondo podio svizzero in 72 ore.
La ticinese d’adozione è straordinaria, nella 200 mista: nuovo podio dopo l’oro di Desplanches. Mentre Ponti si rallegra per il tempo nei 200 delfino. ‘Lavoravo da un anno per andare sotto i 2 minuti’.
Era la sua grande occasione, e Maria Ugolkova l’ha sfruttata. Riuscendo a migliorarsi ancora rispetto alle semifinali della 200 mista, in cui la ticinese d’origine – che ora, però, vive e s’allena a Zurigo – abbassa di 0’’58 il primato svizzero da lei stessa eguagliato martedì (2’10’’83), e chiude sul podio una gara straordinaria, battuta soltanto dall’imprendibile Katinka Hosszu – campionessa olimpica, nonché recordwoman nella disciplina – e dall’italiana Ilaria Cusinato. «È stata una vera e propria battaglia – dice Maria, ricordando il finale di una prova che la Svizzera del nuoto adora sul serio, siccome tra gli uomini, due giorni prima, a imporsi era stato il ginevrino Jérémy Desplanches –. Non pensavo a nulla, mentre nuotavo: l’unica cosa che volevo è che finisse in fretta. E quando ho toccato ero praticamente morta, e non avevo più gambe». Invece, è proprio in quell’epico finale che la 29enne dell’Uster/ Wallisellen riesce a resistere al tentativo di rientro della britannica O’Connor, la più veloce nelle semifinali di martedì. «Questa medaglia significa molto per me – continua Maria –. È vero, il mio primo obiettivo è divertirmi praticando lo sport che amo, ma questo podio europeo suscita in me grandissime emozioni». Con un occhio già ai Giochi di Tokyo. «È dalle Olimpiadi di Rio, due anni fa, che ho deciso di privilegiare la 200 mista. E questa adesso è la mia disciplina: di sicuro non la mollo più» esclama, a conclusione di un’altra giornata memorabile per il nuoto svizzero. Che prima di Glasgow aspettava una medaglia europea da dieci anni, e in Scozia ne ha festeggiate addirittura due in 72 ore.