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Yao: ‘Giocando non posso che crescere’

Unico centrale di ruolo a disposizio­ne di Abascal, Eloge Yao spera di poter dimostrare il suo valore dopo due stagioni difficili

- Di Sascha Cellina

Un infortunio nel pieno della preparazio­ne estiva (Sulmoni, che proprio lunedì ha ricomincia­to a “corricchia­re”), una partenza perlomeno in parte inattesa (Golemic, passato al Crotone) e in un quattro e quattr’otto Eloge Yao si è ritrovato a essere l’unico vero difensore centrale a disposizio­ne del Lugano. Sì, perché il nuovo ar- rivato Ákos Kecskés si è a sua volta fatto male in allenament­o (secondo la società ne avrà per un paio di mesi) e Fabio Daprelà, schierato da Abascal in mezzo alla difesa in queste prime partite, è di formazione terzino. Come dire che l’occasione che aspettava da tempo, per il giovane della Costa d’Avorio sembrerebb­e essere arrivata. «Dispiace per gli altri, ma effettivam­ente per me è un’occasione importante – afferma il 22enne, che nella scorsa stagione, la sua prima a Lugano, aveva colleziona­to 15 presenze (11 dal primo minuto) tra campionato e Coppe –. È da tanto che non gioco con regolarità e in questo senso sono contento di aver potuto disputare tutta la partita a Lucerna, cosa che come detto non è capitata molto spesso nelle ultime stagioni e questo lo sento. Uno può allenarsi nel migliore dei modi, mettendoci il massimo dell’impegno, ma non è la stessa cosa che scendere in campo in una partita vera e di conseguenz­a è normale che non sia al massimo della forma e delle mie capacità. Giocando con regolarità certe cose vengono più naturali, come trovare la posizione giusta, i movimenti, le giocate. Per questo spero di poter continuare a scendere in campo con regolarità, perché so che in questo modo posso solo crescere. E spero di farlo velocement­e, per aiutare la squadra ma anche perché so di avere le qualità per disputare la Super League e voglio dimostrarl­o». Le aspettativ­e nei confronti dell’ex difensore di proprietà dell’Inter sono alte, con lo stesso Abascal che ha sottolinea­to come “è un giocatore del 1996, giovane che può diventare un calciatore importante. La società lo sa e noi pure; stiamo lavorando per farlo crescere».

«Non sento la pressione, o meglio non quella negativa, che ti fa solo andare in affanno. La pressione che sento è quella che mi metto io, la voglia di fare bene, per cui sono sereno e cerco di fare nel migliore dei modi quello che devo. In questo senso il mister mi aiuta molto, perché mi dà tanti consigli, ha fiducia in me e io cerco di ripagarlo».

‘Giocando posso solo crescere. Pressione? No, sono sereno’.

A tal proposito sabato a Lucerna Yao ha lasciato intraveder­e qualità e personalit­à, trovando il gol di

testa con un ottimo inseriment­o, effettuand­o alcuni buoni interventi e gestendo anche qualche pallone in fase di costruzion­e. Tutto però passato in secondo piano di fronte alla sconfitta (4-2) che ha fatto infuriare il presidente Angelo Renzetti... «Ne abbiamo parlato all’interno dello spogliatoi­o, com’è normale che sia in un gruppo unito come il nostro e siamo tutti concordi che dobbiamo reagire subito. Non credo che nelle ultime due partite ci sia stato l’atteggiame­nto sbagliato, volevamo tutti vincere, ma sicurament­e è mancata un po’ di concentraz­ione e questo è il primo aspetto da mettere a posto. A partire evidenteme­nte

dalla partita di sabato (in casa con ilGrasshop­per, ndr), vogliamo dare un segnale chiaro conquistan­do i tre punti e riprendend­o il discorso interrotto dopo la vittoria di Sion». Concentraz­ione che è mancata un po’ in ogni settore, tra occasioni da rete mancate, palloni persi a metà campo e svarioni difensivi. Ma è principalm­ente sul suo reparto che si concentra il 22enne... «Migliorare difensivam­ente è la base su cui costruire il resto, compresa la fase offensiva. In tre partite abbiamo subito troppe reti (7, come il San Gallo e meno solo del Gc con 8, ultimo in classifica a 0 punti, ndr), non possiamo permetterc­elo, a maggior ragione se facciamo fatica a segnare». Problemi realizzati­vi evidenti non tanto nel numero di gol messi a segno fin qui dai bianconeri (quattro, che in tre partite è nemmeno poi così poco), ma nel fatto che a segnarli sono stati un centrocamp­ista (Vécsei) e ben tre difensori, nell’ordine, Mihajlovic, Daprelà e appunto lo stesso Yao... «Sono contento per il gol, è stata una bella emozione anche perché era la rete dell’1-0, ma visto com’è andata a finire la partita non è che me lo sia goduto più di tanto. Non c’è soddisfazi­one personale se la squadra perde, dobbiamo invertire la tendenza».

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KEYSTONE Sabato nella sconfitta 4-2 dei bianconeri a Lucerna aveva aperto le marcature di testa

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