A2-A13: il Tcs dice sì alla variante ‘bozza verde’
Collegamento A2-A13, il Touring club svizzero (Tcs) considera il progetto “un deciso passo verso la realizzazione dell’agognato collegamento autostradale con il Locarnese”, come si legge nell’ultimo bollettino pubblicato ieri. L’opera è ritenuta di vitale importanza per tutto il Ticino e il Touring club si auspica che la realizzazione avvenga nel più breve tempo possibile. Per il Tcs è essenziale, se si vuol essere pronti con un valido progetto entro il 2020, onde evitare di perdere la precedenza tra i progetti federali in gestazione, valutare la proposta nella sua globalità, senza soffermarsi sui dettagli. Tra gli aspetti positivi la variante in galleria viene valutata “parsimoniosa di territorio, diminuendo nel contempo l’inquinamento atmosferico e fonico, prevedendo inoltre diverse compensazioni e la salvaguardia dell’agricoltura”. L’interazione con la rete cantonale e con le zone residenziali, commerciali e industriali “è ben strutturata e permette la riqualifica del territorio riducendo il carico veicolare sulle strade cantonali”. Il progetto ha il pregio di prendere in considerazione la ristrutturazione dell’intera rete di strade cantonali su ambedue le sponde del fiume Ticino. Tuttavia il Tcs ritiene che ci siano anche delle criticità nel progetto posto in consultazione dal Dipartimento del territorio, che meriterebbero di essere rivalutate dai progettisti. In primo luogo viene indicata la difficoltà per lo svincolo di Bellinzona sud che prevede due rotonde di smistamento. Anche lo snodo a Sant’Antonino presenta dei problemi, secondo il Touring, visto il mancato accesso al collegamento veloce in direzione di Locarno. La motivazione addotta per questa scelta (previsione che per il 2040 i grandi centri commerciali perderanno attrattiva) viene ritenuta “azzardata”. Preoccupazione infine sulla gestione del traffico durante il prolungato periodo di cantiere (Tcs suggerisce di prendere in considerazione l’apertura del collegamento già esistente tra l’autostrada nord-sud del Ceneri e la strada cantonale del Monteceneri), e per la limitazione a solo traffico agricolo e mobilità lenta prevista per lo ‘stradonino’ che collega le due sponde del piano.