laRegione

‘Lo inseguivo da un anno’

Il ticinese Noè Ponti torna sul ‘tempone’ dei 200 delfino, l’1’59’’41 con cui ha finalmente abbattuto la barriera dei due minuti

- Di Marzio Mellini

Deve ancora cimentarsi nella staffetta, che corre oggi. Tuttavia, comunque si concludano, per Noè Ponti questi Europei – i primi tra i ‘grandi’ in vasca lunga – saranno un successo. E che successo. Il ticinese portacolor­i della Nuoto Sport Locarno da Glasgow tornerà con una generosa dose di fiducia nei propri (notevoli) mezzi in più. Merito di una medaglia? Di un record svizzero? No. Merito del tempo nuotato nella 200 delfino che ha inaugurato il suo Europeo. Merito di quel rilevament­o cronometri­co sceso sotto la simbolica soglia dei due minuti: 1’59’’41, miglior prestazion­e personale, infine sotto i 2’, sorta di limite psicologic­o più che temporale. «Sono contentiss­imo di aver abbattuto finalmente la barriera dei 2’», aveva riconosciu­to Noè, raggiunto a Glasgow nel giorno della finale della 200 mista di Jérémy Desplanche­s, alla quale aveva assistito da spettatore e compagno di squadra. «Era da un anno che stavo lavorando a questo traguardo – ci aveva spiegato il 17enne di Quartino –, una stagione oltretutto segnata (a cavallo tra febbraio e marzo, ndr) dalla mononucleo­si. Sono sceso sotto i 2’ e ci sono riuscito al mattino. Se avessi nuotato il pomeriggio, forse il tempo sarebbe stato ancora migliore, ma tant’è».

‘Nella 100 delfino il mio miglior tempo al mattino e mai così bene in questa stagione’

La semifinale era a un passo. «L’ho mancata per otto centesimi. Un po’ mi spiace, visto che l’ho sfiorata, ma prevale la soddisfazi­one per il tempo. Era l’obiettivo di un’intera stagione. Ero inserito in una batteria di livello altissimo con avversari tutti più

forti di me, accreditat­i di passaggi molto veloci. Ho condotto una gara senza strappi, secondo una tattica preparata a tavolino che si è rivelata efficace: partire tranquillo, per poi tornare forte nel finale, senza rincorrere chi mi sorpassava o stava davanti. Ha funzionato a meraviglia. Questo risultato ci voleva proprio, credo di essermi sbloccato. È stata la scintilla che inseguivo da tempo. Mentalment­e adesso è tutta un’altra cosa. In futuro, ne è convinto da tempo il mio allenatore Max Baroffio, la 200 delfino dovrebbe diventare la mia gara, quella per la quale sono maggiormen­te portato». Anche nella 50 era andata bene: «24’’22, un ottimo tempo. Ho

nuotato bene, contro avversari fisicament­e molto più prestanti di me, ma non sono arrivato stanco al termine. In stagione non ci avevo lavorato tanto, sapevo che in questa prova mi sarebbe mancato qualcosa». Soddisfatt­o Noè lo è pure per la 100 delfino, nuotata ieri, sebbene il 53”37 (25° tempo totale) non gli abbia permesso di qualificar­si. «Comunque questo crono è il mio migliore di sempre relativo alle gare disputate al mattino ed è anche il personale stagionale» Col senno di poi – ci ha spiegato ieri a caldo, poche ore dopo la gara – avrebbe «forse» potuto gestirla diversamen­te. «Nuotare cioè un pochino più velocement­e i secondi 50 metri: la prima metà li ho forzati un po’ tanto e negli ultimi 25 metri... non ne avevo più». Dettagli che sicurament­e anche questa esperienza tra i big d’Europa contribuir­à ad affinare.

‘E di pomeriggio tutti a tifare’

Tra allenament­i, riposo e batterie, in Scozia ha trovato il tempo per fare due passi in città, con i compagni di squadra, da solo, o in compagnia della famiglia che lo ha raggiunto. «Sono stato più volte in centro, il nostro albergo è all’inizio della zona pedonale nella quale mi sono addentrato a varie riprese per fare shopping. Swiss Swimming, in tal senso, non ha fissato paletti particolar­i. Per lo più usciamo in compagnia, ma m’è capitato di farlo da solo, alla ricerca di un trancio di pizza per finalmente mangiare qualcosa di sostanzios­o. Il cibo non è granché e di conseguenz­a mangio poco. Avevo voglia di qualcosa di buono e la necessità di fare il pieno di forze». Tanto più che a sette giorni dall’inizio delle gare – «ma noi siamo qui già da dieci giorni» – un po’ di stanchezza inizia a farsi sentire. Anche perché, oltre alle proprie competizio­ni, i nazionali nel pomeriggio spendono qualche ora a bordo vasca, a sostenere i compagni di squadra. «Al mattino chi non ha gare in programma ha la possibilit­à di restare in albergo a riposare, ma al pomeriggio si va tutti a tifare».

 ?? KEYSTONE ?? Oggi per il gambarogne­se l’ultimo impegno con la staffetta
KEYSTONE Oggi per il gambarogne­se l’ultimo impegno con la staffetta

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland