Allarme cinese al Pentagono
Washington – Bombardieri nucleari operativi entro dieci anni, piloti addestrati a colpire gli Stati Uniti e i loro alleati. La minaccia cinese dipinta dal Pentagono è di quelle che metterebbero paura, se non vi fosse una buona componente di propaganda. E di tempismo, dato che lo scenario prospettato dal Dipartimento della difesa è stato dato in pasto ai media alla vigilia di nuovi colloqui tra Washington e Pechino per tentare di disinnescare un’altra guerra, quella dei dazi. Immediata la replica: gli Usa sono “pieni di una mentalità da guerra fredda”, ha accusato un portavoce del ministro della Difesa cinese. “Negli ultimi tre anni, la Cina ha allargato rapidamente le aree operative dei suoi bombardieri, guadagnando esperienza in regioni marittime critiche e probabilmente addestrando ad attacchi contro gli Usa e i suoi alleati”, afferma un rapporto annuale della Difesa, dopo che Pechino e Mosca sono stati indicati come competitor strategici globali. La Cina, stando al Pentagono, “sta lavorando su bombardieri strategici a lungo raggio invisibili con una capacità nucleare che potrebbe essere operativa nei prossimi dieci anni”, in aggiunta a quelli già in uso. “Il dispiegamento e l’integrazione di bombardieri con capacità nucleari doterebbe la Cina, per la prima volta, di una triplicità di sistemi di lancio diffusi su terra, mare e aria”. Pechino sta attuando cioè “la più completa ristrutturazione della sua storia per diventare una forza capace di combattere operazioni congiunte”. Obiettivo per il quale lo scorso anno la Cina ha investito 190 miliardi di dollari, e intende stanziarne altri 240 entro il 2028. E passi che gli Usa hanno appena varato un bilancio per la difesa da 717 miliardi di dollari...