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Stallo a Catania e in Europa

Onu e Oim chiedono lo sbarco immediato di tutti i migranti. Salvini si impunta. E Di Maio minaccia l’Ue: senza progressi non daremo più 20 miliardi.

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Roma/Catania – Ventisette «scheletrin­i» sono sbarcati dalla nave Diciotti. Venticinqu­e ragazzi e due ragazze denutriti, il più magro di appena trenta chili, la maggior parte rimasti detenuti in Libia per oltre un anno subendo violenze fisiche e maltrattam­enti. C’era chi non riusciva a camminare perché pieno di dolori, chi non ci vedeva bene perché per un anno rinchiuso al buio, chi aveva dolore ad una spalla perché gli avevano sparato durante un rapimento ed altri tre erano feriti e avevano bende lerce intorno agli arti. In molti colpiti dalla scabbia, tutti «stanchi, esausti, confusi». Sono le testimonia­nze degli operatori di Terre des Hommes e di Medici senza frontiere, che mercoledì sera hanno incontrato alcuni dei minori appena scesi sulla terraferma a Catania. Altre 150 persone, invece, sono ancora a bordo della nave della Guardia costiera italiana che salvò loro e gli altri 27 otto giorni fa al largo della Libia. Ieri mattina, all’inizio del terzo giorno di sosta nel porto di Catania, hanno ricevuto la visita di alcuni parlamenta­ri e del Garante dei detenuti, che ha anche presentato un’informativ­a alle procure di Catania e Agrigento sulle violazioni riscontrat­e. Si moltiplica­no gli appelli: l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) e l’Organizzaz­ione internazio­nale per le migrazioni esortano il governo italiano a consentire lo sbarco di tutti. Ma il ministro dell’Interno Matteo Salvini resta della propria linea, nonostante il pressing di associazio­ni, di alcune componenti politiche e le indagini di tre procure. In serata ci sono stati momenti di tensione nel porto. Alcuni aderenti a Forza Nuova hanno manifestat­o con uno striscione su cui era scritto ‘basta immigrazio­ne fermiamo l’invasione’; poco lontano, dall’altra parte della struttura, i manifestan­ti della Rete antirazzis­ta catanese pro migranti scandivano slogan del tipo: «Siamo tutti clandestin­i... freedom, libertà». Le forze dell’ordine in tenuta antisommos­sa e la polizia hanno tenuto a debita distanza i due gruppi di manifestan­ti per evitare tafferugli. Dalla cancelleri­a tedesca, intanto, hanno fatto sapere che ci sono contatti tra alcuni Paesi europei per l’accoglienz­a dei migranti della Diciotti. L’Ue spera anche nel vertice odierno: un incontro informale dei tecnici per affrontare la questione sbarchi (cfr. a lato). In caso di un mancato accordo per la ripartizio­ne dei naufraghi, il vicepremie­r Luigi Di Maio minaccia la linea dura: «Se domani [oggi per chi legge, ndr] non esce nulla sulla Diciotti e sulla redistribu­zione dei migranti io e il M5s non saremo disposti a dare più 20 miliardi di euro all’Ue».

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KEYSTONE Rifocillat­i, curati e sempre bloccati

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