L’Impronta Viola, di una danzatrice
Il riconoscimento conferito a Tiziana Arnaboldi, regista, coreografa e direttrice del San Materno di Ascona
Una danzatrice che lascia un’impronta. Viola in questo caso. Esempio di grazia e leggiadria, con la sua eleganza, i successi ottenuti e l’impegno sociale profuso l’asconese Tiziana Arnaboldi ha richiamato su di sé l’attenzione della giuria dell’Impronta Viola Locarnese che oggi, con una cerimonia in programma al Castello Visconteo (aperta al pubblico, inizio alle 19.15), le assegnerà l’ambito riconoscimento. Coreografa e regista conosciuta e apprezzata dentro e fuori i confini nazionali Tiziana Arnaboldi dirige pure il Teatro San Materno di Ascona. Questa danzatrice che il presidente della giuria, Claudio Suter, nella conferenza stampa di ieri ha definito «nipote, figlia e sorella d’arte (il nonno militò nel Fc Locarno, la madre è stata bravissima atleta e i fratelli altrettanto validi nella ginnastica) è partita dallo sport pure lei, come docente di educazione fisica. Prima di affrontare, da autodidatta, il cammino nel mondo della danza». La scelta della giuria, ha specificato, con tono scherzoso, Suter, «non è da ricondurre a problemi di rispetto della quota rosa, bensì per i meriti che Tiziana Arnaboldi ha acquisito sul campo». Quella odierna, ha ricordato da parte sua il presidente, Stelio Mondini, è la 14esima edizione di un appuntamento nato nel 2004. Un’idea originale per unire Locarno e Firenze attraverso la fede sportiva (i tifosi “viola”) e la cultura, che si concretizza con l’assegnazione di un riconoscimento attribuito, di volta in volta, a personaggi (o istituzioni), originari o residenti nella Svizzera italiana, capaci di distinguersi in ambito sociale, sportivo e artistico. «A dimostrazione che anche tramite il calcio si può fare arte, cultura e aiutare i meno fortunati». «Parallelamente alla consegna del premio in questione, da 5 anni a questa parte – ha spiegato Elio Roberti, anch’egli membro della giuria – portiamo avanti una raccolta fondi da destinare in beneficenza. Denaro raccolto in occasione di feste, incontri, momenti conviviali che poi viene donato ad associazioni impegnate in prima linea nell’aiuto umanitario». Quest’anno un assegno di 2mila franchi verrà consegnato a Katherin Catenazzi, dell’Associazione Pan Y Luz, attiva in Perù.