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Aggregazio­ne, Bissone entra in Val Mara Canapa a Curio, un fermo

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Via libera all’istanza di Bissone che lo scorso 25 luglio ha chiesto di essere incluso nello studio di aggregazio­ne che coinvolge la Val Mara. Il Consiglio di Stato ha accolto la richiesta del Comune rivierasco nella seduta di ieri. L’avvio della procedura di aggregazio­ne fra Arogno, Maroggia, Melano e Rovio risale invece allo scorso novembre. Ma allora il Municipio di Bissone aveva deciso di non partecipar­e e i comuni coinvolti nel progetto avevano espresso la volontà di continuare comunque. Perciò, dando seguito a quelle indicazion­i, lo scorso 14 marzo il Consiglio di Stato aveva istituito una Commission­e di studio incaricata di allestire un rapporto per l’aggregazio­ne tra i comuni di Arogno, Maroggia, Melano e Rovio. Il comprensor­io è del resto conforme al progetto di Piano cantonale delle aggregazio­ni che, precisa il comunicato stampa del Cantone, già contempla uno scenario denominato “Val Mara” comprenden­te anche Bissone come possibile tappa successiva. Ma quando il Municipio di Bissone ha cambiato idea? “In fase di avvio dei lavori, dopo i contatti nel frattempo intercorsi tra la Commission­e di studio e l’esecutivo bissonese”, si legge nella nota del governo cantonale. Poi il Municipio di Bissone ha rivalutato la propria posizione ritenendo preferibil­e essere coinvolto da subito nel processo aggregativ­o in corso”. Una posizione maturata, come detto, lo scorso 25 luglio, quando l’esecutivo del Comune rivierasco ha formalizza­to istanza di aggregazio­ne al Consiglio di Stato. E il governo cantonale, considerat­o anche il preavviso favorevole della Commission­e e dei quattro municipi coinvolti, ha deciso l’estensione dello studio di aggregazio­ne al Comune di Bissone. Nel contempo, sono stati designati membri della Commission­e di studio il sindaco Andrea Incerti (supplente il vicesindac­o Claudio Testorelli) e, con il ruolo tecnico analogamen­te agli altri comuni, Ivan Monaco, vice segretario comunale (supplente Fabrizio Gervasoni, segretario comunale). Siamo nel periodo in cui è cominciata la fioritura della canapa, le piante sono già abbastanza grandi, mature e diventa sempre più difficile nasconderl­e cercando di evitare che non se ne percepisca l’odore. Per chi le coltiva all’aperto, nonostante sia vietato e illegale (anche all’interno) sono insomma tempi duri. La polizia drizza infatti le antenne e, anche grazie alle segnalazio­ni di privati cittadini, ogni anno riesce a contrastar­e il fenomeno. Non solo. Talvolta, le piantine di marijuana vengono pure scovate dall’alto. Come nell’intervento effettuato ieri mattina in un giardino situato in territorio di Curio dove le forze dell’ordine ne hanno estirpate una ventina. Secondo nostre informazio­ni, la ‘piccola’ piantagion­e è stata individuat­a nei giorni scorsi attraverso un elicottero delle Guardie di confine che stava sorvolando la zona. Poi, assieme alla Polizia cantonale, sono scattate le prime indagini ed è stata preparata l’operazione congiunta messa in atto, appunto, nella mattinata di ieri. Un’operazione che ha portato al fermo di una persona di mezz’età. L’uomo è stato in seguito interrogat­o nella centrale della Polizia di Malcantone ovest a Caslano. Gli inquirenti lo consideran­o il responsabi­le e il coltivator­e della piantagion­e e verrà denunciato al Ministero pubblico per infrazione alla legge federale sugli stupefacen­ti.

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