‘La Città assuma persone in assistenza’
Mozione a scopo sociale del Plr Mauro Silacci, con una serie di regole chiare e ben precise
Il Municipio di Locarno valuti un piano di assunzioni mirate all’interno dei vari servizi comunali di persone domiciliate che sono attualmente al beneficio dell’assistenza sociale e quindi parzialmente a carico della Città. Lo chiede una mozione presentata ieri dal consigliere comunale Plr Mauro Silacci. Alla base i dati sull’assistenza sociale, che destano preoccupazione. Locarno è il comune della regione con la quota di assistiti più elevata rispetto al numero di abitanti (circa 3,5 per cento). I numeri riferiti a dicembre 2017: 559 persone a beneficio dell’assistenza sociale; di cui il 33 per cento fino ai 25 anni e il 38 per cento dai 46 anni in avanti. Il 75 per cento del finanziamento delle prestazioni è di competenza cantonale, mentre il restante 25 per cento è coperto dalla Città (costo annuo coperto da Locarno, quasi 2 milioni di franchi). Da qui l’idea di studiare la possibilità di assumere alcune di queste persone nell’ente pubblico, ma con regole ben precise: “È auspicata un’onesta e lungimirante analisi annua, al fine di definire il giusto equilibrio tra esigenze dell’amministrazione comunale, questioni finanziarie e misure di intervento sociale”. In ogni caso la mozione “vuole assolutamente evitare assunzioni di massa che fanno lievitare l’organico comunale a dismisura, magari con persone problematiche e poco o per niente volenterose”. Quindi occorre selezionare “le persone maggiormente meritevoli e che dimostrano una chiara e percepibile volontà di rimettersi in gioco, garantendo il massimo impegno, la massima dedizione e il massimo riconoscimento verso il loro nuovo datore di lavoro”. In caso contrario, dopo il periodo di prova di tre mesi, il contratto dovrà essere disdetto. Obiettivo favorire “un pieno reinserimento professionale, stimolando le persone ad essere maggiormente responsabili ed autonome, con tutte le relative positive implicazioni sociologiche e psicologiche, per il soggetto medesimo, come pure per tutta la nostra comunità”. Infine, il Municipio dovrà verificare, con le preposte autorità di Bellinzona, “un contributo da parte del Cantone al salario del nuovo assunto, pari al massimo alla cifra già erogata attualmente dal Cantone sotto forma di prestazione sociale”.