Guardie sotto inchiesta. Parla il comandante ad interim: ‘Creare trasparenza’
Si è detto «fiero e onorato» di poter testimoniare quanto la Cecal sia «sinonimo di collaborazione» e «garanzia di sicurezza». A nome dell’Amministrazione federale delle dogane è spettato a Silvio Tognetti intervenire all’inaugurazione. Lo ha fatto come comandante ad interim del corpo delle Guardie di confine Regio- ne IV, dopo il sollevamento di Mauro Antonini (spostato a Berna e passato ad altre mansioni) e nell’attesa che la giustizia militare faccia chiarezza sulla bufera scoppiata tre settimane fa. Il caso concerne il vertice del Corpo: con conseguenze sull’operatività? «Assolutamente no – risponde Tognetti –. Viviamo in una situazione complessa, difficile, con parecchia insicurezza a livello di personale, di politica e anche di media. Ma ciò che non è mai mancato è l’operatività».
All’origine delle verifiche vi è anche la lettera firmata da quasi la metà del Corpo che lamenta brusche modalità di gestione del personale. Comandante Tognetti, oggi come può essere tenuto in conto e risolto questo disagio?
È un aspetto importantissimo. La prima cosa che abbiamo fatto è stato identificare i nuovi ruoli e soprattutto le nuove persone, dar loro dei compiti, discutere con il personale e creare trasparenza. La trasparenza la possiamo avere pure chiedendo a chi si occupa dell’inchiesta di procedere rapidamente.
Lei è subentrato ad Antonini da tre settimane. Crede che il personale
abbia avvertito un cambiamento?
Credo che ora ci sia bisogno di un punto di riferimento e penso di poter dare questa tranquillità. Spero di poter proseguire in tal senso per riuscire a fare chiarezza su tutti i punti. Ho il supporto di Berna e di un ufficiale di un’altra Regione che mi aiuterà in questo compito.
Il ‘CdT’ ha dato notizia del trasferimento di un altro ufficiale. Conferma?
Come già emerso nei giorni scorsi abbiamo un ufficiale sospeso, due ufficiali che sono stati trasferiti internamente e, una settimana fa, abbiamo proceduto a trasferire internamente anche un sottoufficiale. Quindi glielo confermo.
Questa decisione è legata ai capitoli già noti, e cioè – oltre alla lettera – quello legato alla ‘cassa nera’ che sarebbe stata alimentata con parte dei soldi destinati ai bonus?
Purtroppo non posso rispondere perché la giustizia militare sta svolgendo le sue verifiche. Ciò che posso dire è che per ricreare la fiducia è fondamentale la trasparenza, quindi quando c’è qualcosa che merita un approfondimento lo facciamo: non lasciamo nulla in sospeso.