L’intervento del governo nel Tarmed divide. I costi preoccupano l’Uss
L’aumento moderato dei premi di cassa malati è stato accolto in modo positivo dalle assicurazioni e dai medici. Più preoccupati, invece, i sindacati, secondo cui gli oneri già da tempo non sono più “socialmente sopportabili”. A far discutere è inoltre stato il cambiamento del metodo di calcolo del Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Da quest’anno il premio di riferimento non sarà più quello standard, ma quello medio. Il governo giurassiano ha deplorato il fatto che l’Ufsp abbia effettuato il cambiamento “senza aver consultato minimamente i Cantoni” e informandoli solo 24 ore prima della pubblicazione dei premi, si legge in un comunicato diffuso ieri. In questo modo “la trasparenza richiesta agli assicuratori non migliora”. Per la Federazione dei medici svizzeri (Fmh) l’incremento dell’1,2% dei premi rispecchia in modo più accurato l’evoluzione reale dei costi dell’assicurazione malattia obbligatoria, ha indicato ieri in una nota. Negli anni scorsi l’aumento degli oneri è sempre stato superiore ai costi sanitari effettivi, ha aggiunto. Non di questa opinione invece Comparis: secondo l’esperto Felix Schneuwly, la progressione moderata non corrisponde all’aumento reale dei costi della salute, ma è da ricondurre all’intervento del Consiglio federale nel tariffario medico (Tarmed), che si è tradotto in ritardi nelle fatturazioni da parte di studi medici e ospedali. Inoltre lo sgravio della fascia dei giovani adulti, previsto a partire dal 2019, rischia di avere ripercussioni finanziarie che non sono ancora state considerate sugli altri assicurati. “L’esperienza insegna che gli esigui aumenti dei premi oggi, porteranno in futuro a rialzi shock”, ha avvertito Schneuwly. Per Curafutura – associazione che comprende diverse assicurazioni malattia – è invece proprio grazie all’intervento di Berna nel Tarmed che i premi sono aumentati meno che negli scorsi anni. Inoltre le misure di contenimento dei costi annunciati settimana scorsa dal Consiglio federale possono contribuire ad assicurare a lungo termine il finanziamento dei costi della salute”, si legge in un comunicato diffuso ieri. Dal canto suo l’Unione sindacale svizzera (Uss) ha ricordato in una nota diffusa ieri che “i costi della salute continueranno ad aumentare, non fosse altro che per l’invecchiamento della popolazione”. Non è invece normale che le fatture debbano farsi più salate per le fasce di reddito basse e medie, ha aggiunto l’Uss. Il correttivo sociale sono i sussidi, ma nel 2017 undici Cantoni hanno speso meno per la riduzione dei premi rispetto a dieci anni fa. E ciò nonostante il forte aumento dei premi (+43%) e della popolazione (+12%), ha sottolineato l’Uss.