Al servizio del progresso
Alla fine dell’anno, Johann Schneider-Ammann abbandonerà l’incarico di Consigliere federale Plr.
Segue dalla Prima Ho appreso con rammarico l’annuncio delle sue dimissioni. Egli ha dedicato otto anni al servizio del nostro Paese a capo del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca. Si è spesso trovato tra le mani dei dossier impegnativi, ma che non l’hanno mai scoraggiato dal cercare soluzioni pragmatiche con tenacia e grande impegno. Grazie al suo lavoro ha conseguito notevoli successi. Eccone alcuni. A partire dalla sua elezione sono stati conclusi ben 20 accordi di libero scambio, siglati anche in periodi economicamente difficili. Ricordiamo per esempio quello con la Cina. Questi rappresentano la metà degli accordi attualmente in essere. Ha portato avanti anche i negoziati con i Paesi del Mercosur, con l’Indonesia, la Malesia, il Vietnam e l’India. Parallelamente sono in corso trattative importanti con gli Stati Uniti per un possibile accordo. Un vero sostenitore del libero scambio, convinto che proprio nell’apertura dei rapporti commerciali vi sono grandi possibilità di crescita del benessere del Paese. La formazione professionale è un altro ambito per il quale il consigliere fede- rale Schneider-Ammann si è battuto con grande passione e sensibilità. Ho avuto 10 giorni fa l’onore di accompagnarlo agli Swisskills dove erano impegnati più di 900 apprendisti in competizione fra loro. Là ho potuto leggere nei suoi occhi la gioia e l’orgoglio del nostro mondo professionale svizzero. In quell’occasione mi ha detto con entusiasmo: “Vedi, siamo i migliori al mondo!”. In strettissima collaborazione con il mondo imprenditoriale ha saputo dunque valorizzare le professioni attraverso il nostro sistema duale: un vero modello di formazione svizzero invidiato da molti Paesi perché chiave del nostro successo economico. Si è instancabilmente impegnato per l’ottenimento di condizioni quadro favorevoli nell’ambito dell’occupazione, soprattutto nei periodi difficili a causa della forza del franco. Al centro del suo agire vi sono sempre i posti di lavoro. I risultati gli danno ragione: oggi i dati sulla disoccupazione in Svizzera sono i più bassi degli ultimi 10 anni, abbiamo praticamente raggiunto la piena occupazione e le prospettive di sviluppo economico rimangono incoraggianti. Ma quello che è più importante e che ai nostri giovani si è aperto un ventaglio di opportunità di mestieri inimmaginabile fino a pochi anni fa. Inoltre Johann Schneider-Ammann è stato uno dei pionieri per quanto riguarda lo sfruttamento della digitalizzazione nei settori privato e pubblico. Ha avuto il fiuto di capire per tempo il potenziale dello sviluppo delle nuove tecnologie così come le nuove sfide che ci aspettano nell’ambito della formazione accademica e nella ricerca nel campo industriale. In questi otto anni è stato un ministro sempre aperto al dialogo, in modo particolare con il mondo sindacale, convinto che la pace del lavoro in Svizzera è un fattore determinante di stabilità del nostro benessere. Ha pure aperto con grande coraggio un dibattito costruttivo con il mondo dell’agricoltura al fine di dare a questo settore, che sta a cuore a tutti, un futuro sempre più orientato ai principi dell’imprenditorialità e del libero mercato. A beneficio sia dei contadini che dei consumatori. Un uomo alla mano gentile e sempre disponibile: un imprenditore purosangue al servizio del progresso nazionale.