Dal Bienne la prima lezione
Stavolta l’Ambrì non convince, e incassa un pesante 5-1 da un avversario che fa corsa in testa dall’inizio alla fine
Ambrì – Il martedì non è il sabato, ma neppure il venerdì. E così, qualche giorno dopo aver vinto con il Davos e convinto contro lo Zugo, l’Ambrì di Luca Cereda è costretto a vivere la sua prima serata difficile. E finisce coll’inciampare sull’ostacolo più impegnativo affrontato finora. Quel Bienne capolista – per quel che può valere, dopo appena tre giornate... – che arriva alla Valascia con un bottino di sette gol fatti e uno solo subito nelle prime due uscite, e quando riparte da Ambrì ha una differenza reti anche migliore (12-2!). «Già, ma di quelle dodici reti due le abbiamo segnate a porta vuota» dice il coach dei seeländer Antti Törmänen, cercando di tenere i suoi con i piedi per terra.
Troppe sbavature in una serata difficile, contro la squadra di Törmänen che fin qui ha incassato due sole reti in tre partite
Sull’altro versante, invece, si recita il mea culpa. Per le troppe sbavature in una partita a corrente alternata. Di fronte a un avversario che non cede di un millimetro, e che ha buone idee, oltre che buone mani. Su tutte quelle di Toni Rajala, a cui non par vero di ritrovarsi in mezzo a due difensori (cioè Kienzle, al debutto in biancoblù, dopo i due turni di squalifica, e Jannik Fischer) e di poter saltarli entrambi come birilli: è lo 0-1 all’8’56’’, e un primo indicatore di come andranno le
cose in pista nelle successive due orette. Infatti, nonostante l’impegno che provano a mettere in pista, i ragazzi di Luca Cereda non danno mai l’impressione di riuscire a togliere la scena a un avversario che sa sempre cosa fare con il disco, e che il più delle volte si rende pericoloso in attacco quando ha il
disco, arrivando nel terzo difensivo leventinese con facilità. Frutto di un’altra dormita (con Müller che torna sì per chiudere, ma è troppo passivo di fronte al suo avversario), l’1-3 di Fabian Lüthi in avvio di tempo centrale dà la svolta decisiva alla partita. Pur se è soltanto dopo il quarto gol ospite – firmato dall’incontenibile Rajala – che lo staff tecnico biancoblù prova a dare una sterzata decisa, piazzando Manzato tra i pali al posto di Conz e operando un paio di significativi ritocchi al lineup, affiancando cioè Zwerger a Hofer e Müller per riunire in un unico terzetto gli stranieri d’attacco, quindi Novotny, Kubalik e D’Agostini (misura, però, che durerà soltanto un paio di cambi). Bisognerà ora capire se quell’esperimento sarà destinato a rimanere isolato oppure sarà davvero un’opzione per il futuro. Per un Ambrì che naturalmente ora come ora pensa soltanto al riscatto, e la trasferta di dopodomani alla Ilfis gli offre subito una prima, allettante opportunità.