È un Lugano troppo timido
Bianconeri battuti 4-0 a Berna. Pochissimi gli impulsi in attacco. Loeffel categorico: ‘Bisogna saper dare di più’.
Berna – «Mancava la grinta, la voglia di battersi su tutti dischi. Non so spiegarmi il perché». Queste le dure parole di Romain Loeffel al termine di una partita vinta con pieno merito dal Berna per 4-0. Intendiamoci, il Lugano a livello difensivo non fornisce una prestazione scarsa e si applica proteggendo abbastanza bene Merzlikins. Ma c’è un ma. Da fuori l’impressione netta è che i bianconeri siano scesi sul ghiaccio esclusivamente per cercare di difendersi e sperare poi in un lucky-punch. Troppo poco per sperare di sbancare la Postfinance-Arena. Forse una traccia lasciata dalle 6 reti incassate a Zugo sabato scorso. «Non lo so. Ma quando non segni è difficile vincere e pure difensivamente bisogna essere più solidi, il potenziale è grande, ma è necessario sfruttarlo e avere maggiore volontà», afferma Loeffel.
‘Andare dove il disco fa male’
La gara, abbastanza lineare, vede gli Orsi quasi sempre a prendere l’iniziativa grazie anche a un possesso del disco notevole e a un’ottima organizzazione. Il Lugano, che al 12’ perde Wellinger vittima di una carica di Scherwey (per il difensore numero 95 dolori alla nuca), specialmente all’inizio sa contenere bene i tentativi avversari, ma con il passare dei minuti deve arrendersi. Alla rete di Arcobello, ottenuta al 10’05”, i ticinesi non riescono in fin dei conti mai a reagire. Rarissime le occasioni da gol e nel complesso Genoni, al secondo shutout in 3 partite e finora trafitto una sola volta, trascorre una serata tranquilla. Pure perché il powerplay ospite è deficitario (vedi annotazione). «Quando tu giochi in superiorità numerica all’80% e l’avversario con un uomo in meno al 100%, tutto
si pareggia. Cerchiamo di essere troppo belli, non andiamo dove il disco fa male», dice ancora Loeffel. Bisogna però sottolineare che i bernesi sono evidentemente una signora squadra. «Sappiamo che concedono poco, giocano un sistema oliato da diversi anni. È difficile superarli, ma non sono dei mostri. Sono umani, hanno due gambe e due mani. Chiaro, loro sono il top, ma pure noi vogliamo essere lì», conclude il difensore bianconero decisamente autocritico e severo. Nel tempo centrale il forcing degli uomini di Jalonen aumenta, e
solo un Merzlikins in serata di grazia riesce a limitare i danni. Nulla può però Elvis al 37’ sul preciso tiro di Scherwey, giunto al termine di alcuni rocamboleschi rovesciamenti di fronte. È in sostanza la decisione. Nell’ultimo periodo Riva fallisce in entrata una buona chance. Poi i bianconeri resistono per oltre 1’ a 5 contro 3 (seconda penalità ingenua di Lajunen), ma non basta per tornare a galla. Arcobello al 54’ confeziona la sua doppietta e infine a porta vuota arriva il 4-0 di Gerber. Un risultato che in fondo ben rispecchia l’andamento della gara.