Lugano, non cadere in fallo
In vista del match in casa del fanalino di coda Xamax, Abascal cerca di smorzare le polemiche per il ‘caso’ Daprelà
Guillermo Abascal non vuole che quanto successo domenica a San Gallo tra Daprelà e Itten – il bruttissimo intervento con cui il difensore bianconero ha spaccato il ginocchio all’attaccante sangallese – distragga il suo Lugano. Sarebbe un peccato, visto che perlomeno a livello di risultati (perché il gioco, quello ancora latita) la sua squadra ha trovato una certa continuità, essendo reduce da sei risultati utili consecutivi tra campionato e Coppa Svizzera. Così, alla vigilia del match di stasera in casa del Neuchâtel Xamax, il tecnico andaluso ha provato a gettare acqua sul fuoco. «Quello che è successo non è stato bello per nessuno, in primis per Itten, al quale auguriamo il meglio e di rimettersi nel miglior modo possibile – ha dichiarato il 29enne di Siviglia –. Purtroppo sono cose che succedono nel calcio, io stesso quando ero giocatore mi sono rotto quattro volte il naso, ma anche noi quando abbiamo appreso della gravità dell’infortunio siamo rimasti colpiti, compreso ovviamente Fabio, che non voleva assolutamente fare male al giocatore. A tal proposito penso che non sia giusto giudicare quanto succede in campo, perlomeno non bisogna esagerare, perché da fuori sembra tutto chiaro, ma sul terreno accade tutto velocemente e non è così semplice. I giocatori sono delle persone e come tali possono sbagliare, ma ripeto Fabio non voleva fare male a Itten e non merita di venir attaccato». Non essendo ancora arrivata nessuna comunicazione riguardo alla sanzione che la Sfl – che ha aperto una procedura disciplinare e che dovrebbe prendere
una decisione nei prossimi giorni – infliggerà al 27enne, quest’ultimo stasera sarà a disposizione di Abascal nel match della Maladière... «Fabio è un professionista come lo siamo tutti, per cui è assolutamente in grado di giocare. Noi facciamo un’analisi delle varie situazioni diversa da quella che fa chi giudica da fuori, come voi giornalisti, ma la critica esiste e i giocatori devono saperci convivere, sia essa per una brutta prestazione o per un episodio come questo. Fabio è un giocatore con una certa esperienza, ha già sopportato critiche pesanti e sono sicuro che sarà in grado di gestire una partita del genere. Spero che lo
saranno anche i suoi compagni». Il Lugano rischia comunque di perdere una pedina importante a lungo, visto che per l’ex giocatore del Palermo ci si aspetta uno stop superiore alle 4 partite... «Questa è la mia preoccupazione più grande, ma ci penseremo quando arriverà la decisione della Sfl. In ogni caso abbiamo giocatori che sono pronti a prendere il suo posto, ad esempio Fulvio Sulmoni, che in Coppa al rientro dopo 5 mesi di stop ha giocato molto bene. Lo stesso vale per Amuzie, mentre Yao può fare anche il centrale. Le soluzioni le abbiamo, ma ci penseremo a tempo debito, ora siamo concentrati solo sullo Xamax».
‘Aspetto ancora Bottani’
Una partita, quella con il fanalino di coda della Super League (4 punti, 5 in meno dei ticinesi), che potrebbe permettere al Lugano di mettere un margine già importante tra sé e il fondo della graduatoria... «Per me andare a giocare in casa dell’ultima in classifica è la partita più difficile a livello mentale. Se aggiungiamo che arriva a 72 ore di distanza da quella di San Gallo, nella quale abbiamo speso moltissime energie, si capisce quanto possa essere pericolosa. Per questo servirà la mentalità giusta dal primo minuto, a maggior ragione perché effettivamente una vittoria ci allontanerebbe
dalla zona calda della classifica». Abascal non ha ancora deciso se e quanti cambiamenti effettuerà, dilemma difesa (a 3 o a 4) compreso... «Il modulo è relativo, a fare la differenza sono gli interpreti e in questo senso dobbiamo aspettare domani (oggi, ndr) per capire chi avrà recuperato e sarà in grado di giocare». E l’opzione Bottani dietro a due punte? «Sarebbe ottima, anche perché con un modulo simile lui sarebbe ancora più valorizzato e potrebbe diventare davvero determinante, ma potremo adottarlo quando le sue gambe glielo permetteranno. Per il momento da quel punto di vista non è ancora il Bottani che mi aspetto».