Non chiudete quella porta
Grazie alla doppietta di un encomiabile Hofmann il Lugano mantiene vivo il sogno di Champions. Si decide tutto fra una settimana, in Finlandia.
Lugano – Prima la potenza, poi l’astuzia. E quelle due reti a firma Gregory Hofmann (la prima già all’8’34’’, su assist illuminante di Loeffel, e la seconda al 53’13’’) tengono più che mai aperta la porta che dà accesso alla seconda fase di Champions. Già, perché se fino a ieri al Lugano servivano ben cinque punti nel doppio confronto con i finlandesi dell’Jyp di Jyväskylä, adesso gliene bastano due. Quelli che mancano i bianconeri dovranno andarseli a cercare martedì prossimo alla Synergia Areena, contro una squadra che è sì la detentrice del titolo in Champions, ma che adesso nella Liiga finlandese naviga attorno a metà classifica. E, soprattutto, almeno sulla base di ciò che si vede nell’occasione, sembra alla portata dei bianconeri.
Stavolta i bianconeri hanno tutto un altro volto, rispetto alle ultime uscite in campionato con Langnau e Servette
Intanto, però, ciò che balza all’occhio è che il Lugano stavolta ha un volto sostanzialmente diverso da quello offerto nelle ultime due uscite in campionato contro Langnau (in special modo) e Servette. In una partita che prende davvero quota al termine di un primo tempo anche caotico e dal ritmo tutt’altro che indiavolato. Pur se gli uomini di Ireland danno l’impressione di voler tener vivo il disco sin dalle primissime battute della serata. Riuscendoci, il più delle volte. A immagine di un Gregory Hofmann a dir poco esemplare: non solo per le due (pur decisive) segnature, bensì per l’energia e la determinazione che mette in pista quando si butta negli spazi a caccia dell’occasione buona. E ciò è degno di nota perché è stato proprio l’attaccante neocastellano, dopo la trasferta di Ginevra, a dire che il Lugano sarebbe dovuto ripartire vincendo i duelli sul ghiaccio. Detto, fatto. In verità, però, il miglioramento avviene un po’ sotto tutti i punti di vista. In una serata che non conta nulla per il campionato, e forse proprio per quella ragione
costituisce il migliore dei diversivi. Poi, quando serve, i bianconeri dimostrano di essere anche pronti a soffrire, quando la squadra del giovanissimo tecnico Lauri Merikivi (infatti compirà 36 anni il mese prossimo) prova a spingere i bianconeri all’angolo. Ciò che succede a maggior ragione quando il Lugano è costretto a stare in pista con l’uomo in meno: anche perché, pur se sta incontrando qualche difficoltà in campionato, l’Jyväskylä in Finlandia vanta comunque il secondo miglior powerplay, con una percentuale di riuscita di poco inferiore al 30 per cento.