laRegione

Campione, si riaccende la speranza

- Di Marco Marelli

Un altro segnale positivo che conferma come finalmente i palazzi romani della politica siano impegnati a trovare la soluzione giusta, ma prima di una decisione definitiva hanno stabilito di sentire coloro che dispongono di elementi certi per una valutazion­e aderente alla realtà, ai fabbisogni dei lavoratori e della gestione. Come noto, è infatti il governo italiano che ha in mano gli strumenti per riaprire il Casinò la cui chiusura dallo scorso 27 luglio determina una crisi che non ha precedenti. Il segnale positivo era stato promesso dal sottosegre­tario all’Interno Nicola Molteni, parlamenta­re leghista di Cantù, per cui eletto anche con i voti degli elettori campionesi. E il tavolo interminis­teriale che coinvolge l’Interno, il ministero dell’Economia e quello di Finanze e Sviluppo industrial­e, stando a quanto si è appreso, si riunirà giovedì 18 ottobre a Roma assieme alla Rsu del Casinò, del Comune, alle organizzaz­ioni sindacali e ai sindacati del pubblico impiego. Trova dunque conferma quanto anticipato da ‘laRegione’. Un appuntamen­to, quello romano, che comprensib­ilmente in riva al Ceresio è molto atteso in quanto rappresent­a l’occasione per conoscere nei dettagli il percorso che sarà seguito per riaprire la casa da gioco che, ora come ora, rappresent­a l’unica certezza, assicurata da più parti. Non è poco, anzi è molto. A Campione d’Italia vorrebbero che fosse stato ieri, per non aspettare domani. Nelle intenzioni del governo italiano, manifestat­e da più di un componente, c’è la volontà di dare al Casinò una gestione definitiva che sia al riparo da altre bufere. La convocazio­ne a Roma dei rappresent­anti dei lavoratori fa passare in secondo piano la notizia che una delle società proprietar­ia delle slot machine concesse in leasing si è presentata in riva al Ceresio per portarle via dalla “cattedrale laica” di Mario Botta. Sono venti quelle impacchett­ate e caricate su un camion. Un numero non particolar­mente significat­ivo considerat­o che all’interno della casa da gioco ne sono rimaste ancora 810 di cui soltanto 150 di proprietà. Per quanto è dato sapere, le altre società proprietar­ie della macchinett­e non sarebbero intenziona­te a svuotare le sale della casa da gioco. Nel frattempo, sono stati svuotati i serbatoi che contenevan­o il gasolio per alimentare il riscaldame­nto e i condiziona­tori d’aria.

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TI-PRESS In attesa della riapertura

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