Il buco c’era, il controllo meno
Castelli: l’audit indica le carenze nel controllo dei conti e nella supervisione previste dalla convenzione
Secondo il Municipio cittadino il disavanzo ‘è di sola pertinenza dell’Otr’, ma risulta che i conti non siano stati analizzati dal Cantone per 4 anni di fila
Mentre il buco di anno in anno per vari motivi cresceva e veniva messo nero su bianco dalla Direzione dell’Otr e visionato dal suo Cda prima di sottoporre le cifre al Dipartimento del territorio per l’esercizio di controllo che gli competeva, successivamente in seno al Cantone è mancata la puntuale verifica annuale che sapesse suonare subito il campanello d’allarme udibile da tutte le parti in causa, riunite nella Commissione di supervisione composta da sei rappresentanti di Otr, Città e Cantone. Può essere riassunto così il pasticciaccio del buco nella gestione dei castelli di Bellinzona ammontante a 579’761 franchi accumulato dall’Ente turistico di Bellinzona (Etb), poi trasformato in Organizzazione turistica regionale (Otr), dal 2010 al 2017. Lo spiega il Municipio in un comunicato diffuso dopo aver analizzato l’audit commissionato alla Multirevisioni Sa. Comunicato nel quale esordisce spiegando che “non emergono azioni illecite” e che il disavanzo “è stato causato da fattori diversi”.
‘Pertinenza solo dell’Otr’
I quali, ricordiamo, sono: 100mila franchi per costi straordinari per prestazioni Otr precedenti il 2010, 160mila per imposizione Iva da parte della Confederazione sugli ultimi 5 anni di contributi cantonali prima di allora mai soggetti a prelievo Iva, 100mila per l’apertura prolungata dei castelli nel 2015-2017, 145mila per deficit delle attività espositive e infine 65mila per ammortamenti prima non contabilizzati. Una paletta variegata di fattori negativi dunque, per buona metà indipendenti dal volere dell’Etb/Otr. Tuttavia, prosegue il Municipio, poiché la convenzione stipulata nel 2009 da Cantone (che l’ha elaborata), Etb e Città conferisce la competenza della gestione dei castelli all’Etb poi divenuto Otr, “il disavanzo di gestione accumulato è oggettivamente di sola pertinenza dell’Otr”.
Sovraccarico e rischio limitato
La stessa convenzione, annota tuttavia il Municipio, “conferisce all’Ufficio del controlling e dei servizi centrali del Dipartimento del territorio il compito di verifica annuale della contabilità della gestione dei castelli”. Risulta che il compito è stato svolto solo quattro volte anziché otto: “Nel 2012 per gli anni 2009/10, nel 2013 per gli anni 2011/12, nel febbraio del 2018 per gli anni 2013-16 e nell’aprile del 2018 per l’anno 2017”. Il Municipio non lo dice, ma nell’audit risulta che la tempistica lacunosa sia da attribuire al fatto che il Controlling ritenesse limitato, considerati i partner coinvolti, il rischio di irregolarità; si è dunque fidato. Inoltre lamentava un sovraccarico di lavoro e un certo ritardo dell’Otr nel sottoporgli i bilanci (fine giugno/metà luglio anziché, come richiesto, fine aprile).
Terzo livello, la Commissione di supervisione e coordinamento della gestione dei castelli: priva di compiti specifici di vigilanza finanziaria, è composta secondo convenzione da tre rappresentanti del Cantone, uno del Comune (municipale) e uno di Etb/Otr: ebbene, osserva il Municipio, il Controlling “non le ha sottoposto regolarmente i conti della gestione dei castelli, ma solo saltuariamente”. Tanto che “è stata investita del problema finanziario per la prima volta nella seduta dell’11 dicembre 2017”. Il Municipio ferma qui le proprie spiegazioni, ma l’audit – ha appreso la ‘Regione’ – va a fondo della questione, indicando lacunosa la convenzione tripartita per quanto riguarda la prassi da adottare di fronte a eventuali disavanzi: la Multirevisioni Sa scrive infatti che non risulta assolutamente chiaro quale seguito si debba dare ai rapporti del Controlling cantonale né chi debba sobbarcarsi l’onere dei disavanzi.