L’invasione delle J70
Prima largo ai giovani, poi alle donne: tre weekend di emozioni sul Verbano aspettando l’Eurosaf, l’Europa League della vela
Tenero – Tutti pazzi per le J70. E il Verbano, naturalmente, non fa eccezione. Così, nella porzione di lago che va da Tenero alle Isole (impossibile essere più precisi, siccome saranno le condizioni di vento a decidere dove verranno piazzati i campi di regata) oggi e domani si daranno battaglia un centinaio di ragazzi e ragazze iscritti alla Youth Cup. Ma sarà solo il primo di un triplice appuntamento sul bacino ticinese del Lago Maggiore, che dopo aver ospitato il meglio della vela giovanile rossocrociata, a fine mese farà da scenario a un doppio, inedito appuntamento alle nostre latitudini: prima la Women’s Cup, a cui si iscriveranno le veliste che vanno per la maggiore a livello nazionale (vedi correlato, ndr), poi la regata che richiamerà nel Locarnese il Gotha del match race al femminile europeo. Il tutto, come detto, a bordo delle J70, imbarcazione di 7 metri nata negli States e che – proprio come recita lo slogan scelto dal suo costruttore (‘The world’s fastest growing sailing class’, ndr) – sta letteralmente spopolando. «Ci sono diverse ragioni che ne spiegano il successo – dice Markus Blaesi, già presidente dello Yacht club Locarno e cofondatore della Swiss Sailing League –. Prima di tutto è una barca moderna come concezione e come utilizzo, e per questo i velisti la adorano. Poi ha la deriva retrattile, ciò che è importante pensando al suo trasporto. Infine, be’, c’è il prezzo. Tra le sue concorrenti ci sono senz’altro barche fatte meglio, pensando solo alla qualità, ma hanno decisamente tutt’un altro costo». In Svizzera, il successo delle J70 è legato a filo doppio con quello che sta incontrando la Swiss Sailing
League, competizione che mette di fronte i circoli di tutto il Paese e a cui, soprattutto, i velisti si presentano in maglietta e pantaloncini, siccome le barche sono di proprietà della stessa organizzazione che le assegna ai vari equipaggi di regata in regata, con la formula del sorteggio. «L’inizio è stato molto, molto duro – ride –. Infatti eravamo in pochi a crederci. La stessa Swiss Sailing ci fece capire che secondo lei il progetto non avrebbe avuto un futuro, mentre invece adesso è un successo, ottenuto oltretutto senza sovvenzioni ma solo grazie al sostegno di alcuni sponsor. E di quel successo ora ne beneficiamo tutti. Anche la stessa Federazione, quindi, con cui adesso lavoriamo in perfetta sintonia».
Le regate di questo weekend, ma soprattutto i due eventi delle settimane successive saranno un banco di prova per un progetto ancor più ambizioso: il campionato europeo Eurosaf. «Volendo fare un’analogia col calcio, possiamo dire che si tratta dell’Europa League. L’ospiteremo, sempre sul Verbano, dal 21 al 25 maggio prossimi: sarà soltanto la seconda edizione, e siamo fieri di poter organizzarla noi, anche perché come Svizzera abbiamo spinto molto affinché quella competizione nascesse». E a chi si chiede se il Ticino della vela possa pensare ancor più in grado, Blaesi risponde così: «Perché no? Certo, è possibile. Si deve soltanto avere coraggio. E un sì dev’essere un sì, e non un ‘nì’».