Per il 18 dicembre la rosa democentrista
Marchesi sulla lista per il governo: ‘Sarà pronta per il Comitato cantonale’
«È una questione superata». Già, l’accordo con la Lega per una lista unica nella corsa al Consiglio di Stato è sfumato. E allora in casa Udc non resta che guardare avanti. «Con convinzione e la volontà di crescere alle elezioni del prossimo aprile», sottolinea il presidente cantonale Piero Marchesi, interpellato ieri dalla ‘Regione’ al termine della riunione, tenutasi sul mezzogiorno a Rivera e durata un paio d’ore, della direttiva del partito. Riunione durante la quale si è discusso del Congresso ordinario di stamattina a Losone e (ovviamente) «di qualche idea» in vista delle ‘cantonali’. Come nella precedente tornata, anche per le elezioni 2019 leghisti e democentristi correranno separatamente: a proposito di idee e di candidature, c’è già qualche nome per il Consiglio di Stato? «Nomi sicuri per il momento non ce ne sono – dice Marchesi –. Abbiamo appunto delle idee, ma parlarne è decisamente prematuro». Tuttavia la messa a punto della lista per il governo non dovrebbe tardare, anche perché «la nostra ferma intenzione è di proporre i nomi dei cinque candidati martedì 18 dicembre al Comitato cantonale», afferma il presidente democentrista, ricordando che è la direttiva a fungere da ‘commissione cerca’. Per la composizione della squadra di aspiranti deputati al Gran Consiglio ci sarà invece un po’ più di tempo. Sarà in ogni caso pronta per il Congresso elettorale di sabato 19 gennaio, indica Marchesi. Queste dunque le scadenze delle principali tappe verso l’appuntamento con le urne del prossimo aprile. Il programma elettorale? «È abbozzato, dobbiamo ora individuare tre temi forti sui quali spingere nel corso della campagna», fa sapere ancora il presidente. «L’obiettivo minimo» è chiaramente la conferma degli attuali cinque seggi in parlamento, ma «noi in Ticino vogliamo crescere – ribadisce Marchesi – cercando di colmare il divario fra il risultato delle ‘cantonali’ e quello delle ‘federali’ e quindi, se mi baso sulle percentuali del 2015, di avvicinarci e magari raggiungere quell’11,5 per cento». E allora «ci impegneremo a fondo, presentando anche liste con persone preparate, competenti». In questa legislatura, osserva Marchesi, «crediamo di aver fatto un buon lavoro». Agli elettori «decidere».