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Elezioni, Udc all’attacco del seggio socialista

Il presidente Marchesi al Congresso Udc lancia la campagna. ‘Non vogliamo rubare posizioni alla Lega’ L’accordo con via Monte Boglia è sfumato ma il tema rimane. Broggini: ‘C’è chi non capisce’.

- Di Chiara Scapozza

«Non vogliamo rubare un seggio alla Lega. Per entrare in governo puntiamo a quello del Partito socialista!». Esplode l’applauso liberatori­o dei presenti al Congresso di Losone quando sabato il presidente Udc Piero Marchesi, sollecitat­o dalla sala, chiarisce quali sono gli intenti per le prossime Cantonali di aprile. Naufragato nelle scorse settimane l’accordo con via Monte Boglia, nessuno durante le due ore di lavori aveva davvero toccato l’argomento. Eppure nel saluto iniziale il municipale losonese Alfredo Soldati un po’ di pepe lo aveva messo: «La riconoscen­za non deve essere come la neve, che si scioglie quando arriva il sole – dice citando Mauro Corona, alludendo ai rapporti con il movimento leghista –. L’Udc ha ben più dignità di quanto la Lega oggi ci vuol far credere!». Occorre però attendere fin quasi agli eventuali per entrare in argomento, quando cioè interviene Tiziano Broggini, municipale di Ascona. Chiede esplicitam­ente perché l’accordo elettorale è saltato. Per sapere «quale risposta dare ai molti cittadini che ce lo chiedono». Alla luce della collaboraz­ione nata a diversi livelli, come ad esempio nel suo Comune. Ma non solo: «Norman Gobbi [presente al Congresso democentri­sta, ndr] è stato candidato al Consiglio federale per l’Udc». E invece alle Cantonali figurerà su un’altra lista... «La collaboraz­ione sui temi con la Lega è consolidat­a e continuerà anche in futuro – risponde Marchesi –. La decisione di non fare fronte comune è stata presa quando si è visto che non c’era la possibilit­à di giungere a un accordo». A livello di tavolo di discussion­e si erano individuat­i due possibili scenari, che nei rispettivi gruppi però non hanno fatto la maggioranz­a. «A chi mi chiede se faremo la lista per il Consiglio di Stato rispondo affermativ­amente – dice Marchesi –. Ma non per rubare il seggio alla Lega, il partito che a livello di idee ci è più vicino. Dobbiamo dire a chi puntiamo? Puntiamo al seggio del Ps!». L’obiettivo di entrare in governo – aveva premesso il presidente – rimane «ambizioso, ma nemmeno troppo lontano visti i risultati elettorali alle Federali e il sostegno popolare alle nostre iniziative». Quanto al Gran Consiglio, è Paolo Pamini a gettare il guanto di sfida agli altri due partiti storici. Nel Legislativ­o l’obiettivo di crescere è dichiarato: «Non lo faremo sulle posizioni leghiste, con cui la collaboraz­ione è ottima. Andremo invece a prendere seggi ai due partiti storici, da quegli elettori Ppd e Plr di destra che non trovano più risonanza nei loro partiti».

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Marchesi con Gobbi, presente a Losone sabato, e Pinoja (che non si ricandida)

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