Governo e Sezione enti locali: ‘Indebita ingerenza’
La definiscono una “indebita ingerenza” esercitata dal Consiglio di Stato nella procedura di adesione dei Consigli comunali alla presentazione dell’iniziativa legislativa dei Comuni ‘Per comuni forti e vicini al cittadino’. E pongono quindi una serie di domande allo stesso governo, a cui chiedono di rispondere “con sollecitudine”. Loro sono cinque granconsiglieri in rappresentanza di cinque gruppi parlamentari (tutti eccetto i Verdi), i quali a stretto giro di posta hanno reagito con un’interrogazione alla lettera inviata dall’esecutivo a tutti i Municipi nei giorni scorsi, anticipata dal ‘CdT’, con cui chiede di “non dar seguito all’iniziativa”. L’atto parlamentare (primo firmatario il popolare democratico Maurizio Agustoni) non entra nel merito dell’iniziativa dei Comuni, che propone di cancellare il contributo al Cantone versato per il risanamento delle finanze. Alla luce, soprattutto, del fatto che i conti cantonali sono ormai nelle cifre nere. L’interrogazione punta piuttosto il dito contro l’atteggiamento di fronte all’iniziativa. Da una parte la Sezione degli enti locali (Sel), che ha indicato come, sebbene siano i Consigli comunali a doversi determinare su un’eventuale adesione, i Municipi possono comunque decidere di non presentare un messaggio. Se così fosse, l’esecutivo “preclude” la possibilità al legislativo di esprimersi, ed “esercita quindi di fatto un potere di delega, che non ha – fanno notare i firmatari dell’atto parlamentare –, e che è anzi stato volutamente escluso dal Legislatore cantonale in sede di dibattito sull’adozione della Legge sull’esercizio dei diritti politici”. D’altro lato l’intervento del Consiglio di Stato via lettera, che solleva “pesanti interrogativi”. Chiedono fra l’altro i deputati: “A maggior ragione ancora poiché il Cantone è parte direttamente interessata all’oggetto dell’iniziativa, non ritiene [il governo] che i citati interventi costituiscano una indebita e grave ingerenza nel processo decisionale di competenza dei Comuni? Come giustifica inoltre questa sua ingerenza alla luce dei principi, assai restrittivi, applicabili in materia di interventi in campagne pre-votazioni, e ancor più rigorosi nella fase precedente della raccolta delle firme rispettivamente delle adesioni all’iniziativa?”.