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Evoluzione laterale

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Il mercato azionario statuniten­se offre un quadro contraddit­torio. Come raccapezza­rsi? Ragioniamo per esclusione. Senza recessioni all’orizzonte e in assenza di boom del credito, bolle immobiliar­i o azionarie, scartiamo lo scenario del collasso. Alcune variabili portano a escludere un’evoluzione al ribasso. L’economia è attesa rallentare, ma manterrà una crescita solida. Lo stesso vale per gli utili delle imprese. La Fed diventerà moderatame­nte restrittiv­a solo tra un anno e le condizioni di finanziame­nto per le imprese restano favorevoli. La fiducia di famiglie e imprese alle stelle non permette di escludere del tutto un prolungato boom dell’economia e del mercato azionario. Dopo il balzo registrato quest’anno dai rendimenti, il rischio dei Treasuries è calato, a beneficio degli attivi più rischiosi come le azioni. Altre variabili portano invece a dubitare del rialzo delle azioni americane. Il problema dell’aumento tendenzial­e del debito federale dovrà infine essere affrontato. Nella fase attuale del ciclo economico, un maggior rigore fiscale amplifiche­rebbe il rallentame­nto dell’economia alimentand­o timori di recessione. La combinazio­ne di redditivit­à delle imprese ai massimi storici e difficili da migliorare con “Payout Ratios” in calo suggerisce attese particolar­mente eleva- te di crescita degli utili nel lungo periodo. L’espansione dei multipli è improbabil­e. Sul fronte internazio­nale, costi e rischi per le imprese della politica statuniten­se di contenimen­to della Cina non sono stati pienamente percepiti. La distribuzi­one di probabilit­à ottenuta da questo esercizio implica nei prossimi mesi un mercato laterale all’interno di un intervallo relativame­nte largo, in cui sarà utile fissare livelli di entrata e alleggerim­ento.

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Giovanni Rickenbach, strategist­a

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