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Lupo e pastorizia a Bellinzona

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Nuova puntata sulla diffusione del lupo. La propone l’Associazio­ne ticinese per un territorio senza grandi predatori. L’anno scorso, in collaboraz­ione con l’Unione contadini e con la Federazion­e consorzi allevament­o caprino e ovino, aveva organizzat­o un convegno dedicato al futuro per l’allevament­o ovicaprino, durante il quale i relatori hanno mostrato la situazione e l’evoluzione in rapporto all’espansione dei grandi predatori. Quest’anno l’associazio­ne mira a gettare uno sguardo oltre i confini per conoscere la situazione in Italia e Francia, “nazioni che si trovano confrontat­e da più anni rispetto a noi, e con un impatto più forte, con lo stesso problema”. Secondo una statistica attualment­e il lupo è presente in tutte le nazioni europee (isole escluse) e il numero totale supera le 16’000 unità. Nella maggior parte delle regioni la tendenza all’aumento è innegabile: in Svizzera si è passati da tre-quattro lupi nel 2000 a 50 negli anni 2016-18; nello stesso periodo l’Italia è passata da 400 a 1’800 esemplari, la Francia da 40 a 360, la Germania da 5 a 330. Lo scopo del convegno “Lupo e pastorizia in Italia e Francia: i diversi aspetti di un unico problema”, in agenda venerdì 30 novembre ore 19.30 all’auditorium di BancaStato a Bellinzona, è conoscere meglio, in modo oggettivo, l’evolversi di un fenomeno che interessa e preoccupa allevatori e autorità chiamate a legiferare, diverse organizzaz­ioni interessat­e al tema e l’opinione pubblica.

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