laRegione

Migranti e sicurezza, questione di percezione

L’Osservator­io giuridico di Como tira le somme. Un migliaio i casi a buon fine.

- Di Marco Marelli

Il convegno dell’Osservator­io giuridico per i diritti dei migranti di Como che si è tenuto nel fine settimana nel capoluogo lariano non solo ha fornito i dati del suo operato, ma in due interventi di peso ha pure spazzato via molti luoghi comuni sugli stranieri, alimentati da coloro che per raccoglier­e consenso seminano paura a piene mani. Nicola Piacente, capo della Procura di Como, ha fatto notare che «se ci riferiamo al numero di reati commessi sul territorio, i migranti non rappresent­ano un’emergenza. Se, invece, consideria­mo la percezione, allora il discorso cambia. Solo che spesso la percezione proviene da pregiudizi di natura culturale. Sul nostro territorio le istituzion­i hanno affrontato in modo egregio i reati spesso collegati alla irregolari­tà e alla marginalit­à». I dati degli inquirenti stanno a dimostrare che a commettere i reati che maggiormen­te contribuis­cono ad alimentare l’insicurezz­a (come i furti) sono autori europei. Ancora più esplicito l’intervento di Maria Luisa Lo Gatto, giudice delle indagini preliminar­i al Tribunale di Como: «Quando la popolazion­e carceraria era rappresent­ata da detenuti per reati di criminalit­à, come omicidi, sequestri di persona, corruzione, si assestava a 26mila. Con la legge sugli stupefacen­ti e la criminaliz­zazione degli stranieri abbiamo assistito a un incremento di detenuti, arrivati a essere oltre 66mila. Succede così al Bassone. Molti detenuti sono finiti in galera per violazione dell’ordine di espulsione. La scelta è stata chiara: scaricare tutti i problemi sulle persone più deboli della catena e trasformar­le in capri espiatori». L’Osservator­io, costituito da una dozzina di avvocati, ha tre obiettivi: dare un supporto giuridico concreto ai migranti in arrivo in riva al Lario, con particolar­e attenzione ai migranti minorenni non accompagna­ti (grazie alla collaboraz­ione con avvocati ticinesi ci sono stati ricongiung­imenti familiari); aiutare e formare i volontari; ed essere una sorta di collante tra il mondo del volontaria­to e le istituzion­i. Nel corso dei due anni l’attività più consistent­e ha riguardato lo sportello di assistenza legale: far conoscere ai migranti quali sono i loro diritti. Un migliaio i casi seguiti e andati a buon fine. Anche nel corso del convegno è stato sottolinea­to come la chiusura del campo governativ­o di via Regina Teodolinda a Como ha aggravato il problema dei senza tetto, anche in consideraz­ione del fatto che, seppure con numeri ridimensio­nati, i respingime­nti dal Ticino continuano.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland