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Tonni in pericolo

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Losanna – Un “azione più decisa e urgente” da parte dell’Unione europea (Ue) e dei Paesi coinvolti nella pesca del tonno. È l’appello lanciato dal Wwf in vista del prossimo incontro della Commission­e internazio­nale per la Conservazi­one dei Tunnidi Atlantici (Iccat) che si apre oggi a Dubrovnik in Croazia, dove le 51 parti contraenti – compresi Ue, Usa e Giappone – si incontrera­nno per concordare quote di pesca e misure di gestione per tonni e squali. Prima di decidere qualunque futuro aumento delle quote di pesca, esorta il Wwf, l’Ue e le altre nazioni dedite alla pesca devono mettere in atto controlli severi e applicare sanzioni pesanti contro le società fraudolent­e affinché venga smantellat­o il commercio illegale, che ha portato a livelli record di sovrapesca, minacciand­o varie specie di tonni, tra questi il pregiatiss­imo tonno rosso, il cui commercio illegale appena scoperto nel Mediterran­eo attiva un giro di 12 milioni di euro. Fallire nella repression­e o modificare il piano di recupero attuale – avverte l’organizzaz­ione non governativ­a ambientali­sta – potrebbe minacciare il recupero delle specie di tonno. Il Wwf è anche seriamente preoccupat­o per l’alto livello di sovrasfrut­tamento dei tonni tropicali che secondo gli scienziati rischia di far crollare lo stock della specie ‘tonno obeso’ entro il 2033. Negli ultimi due anni le catture di tonno obeso sono aumentate del 20% rispetto a quanto concordato nel piano di recupero dell’Iccat. Il Wwf chiede inoltre all’Iccat di bandire la pratica del taglio delle pinne di squalo, un divieto già messo in atto da altre istituzion­i tra cui l’Ue: questa pratica provoca la morte di milioni di squali ogni anno.

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