E lo chiamano inverno
Cosa sta succedendo al clima? Se ne parla sabato a Locarno, nell’aula magna del liceo cantonale
Dopo la proiezione di ‘Una scomoda verità 2’, Swiss Youth For Climate Ticino discuterà di cambiamenti climatici con Marco Gaia di MeteoSvizzera
Trenta gradi a Lugano alla fine d’ottobre, un’estate di siccità, poi le piogge intense e raffiche a 120 km/h. “Cosa sta succedendo al clima? Come far fronte a questi cambiamenti?”, si chiede la sezione ticinese di Swiss Youth for Climate (SYFC,
www.syfc.ch), organizzazione no profit politicamente neutrale il cui scopo è sensibilizzare i giovani sulle questioni climatiche. Anche i giovani ticinesi. «Il tema è molto sentito tra gli studenti della Svizzera interna o romanda. Abbiamo deciso di portare questi ideali anche in Ticino, dove spesso i temi ambientali sono meno considerati che nel resto della nazione» dice alla ‘Regione’ Simone Jola, capoprogetto di ‘Canicola invernale?’, serata di sensibilizzazione (aperta al pubblico) che si terrà questo sabato a Locarno, nell’aula magna del liceo cantonale a partire dalle 18. «La scelta del luogo – spiega Jola – non è casuale. Vogliamo invogliare soprattutto i giovani a farsi un’idea sul tema». Quale migliore occasione per proiettare ‘Una scomoda verità 2’, documentario che esce 11 anni dopo il n.1 e nel quale Al Gore torna a parlare di surriscaldamento del globo terrestre, di cause, effetti e alternative praticabili. Anche alla luce della pubblicazione, giusto una settimana fa, dei poco rassicuranti scenari climatici per i prossimi 40 anni (cfr. ‘laRegione’ del 14.11.2018).
Quattro compagni d’università
L’idea ticinese nasce da quattro compagni di facoltà di Geoscienze e ambiente dell’università di Losanna: «Prendendo spunto dai già esistenti gruppi di Zurigo, Ginevra, Losanna e Berna – racconta Jola – volevamo provare a portare questo concetto anche in Ticino. Ora abbiamo una struttura solida e trasparente, promuoviamo eventi su scala locale e regionale, nazionale e internazionale, comprendente due regioleiter, un gruppo di coordinamento e i membri. I regioleiter si occupano dei rapporti con la direzione nazionale della SYFC e con gli altri gruppi regionali; il gruppo di coordinamento si occupa dei diversi progetti, ne valuta la fattibilità, anche finanziaria, e la gestione dell’agenda. Dai membri arrivano idee e progetti. Valutata la fattibilità, si designa un responsabile e si parte».
A dicembre, 3 ticinesi a Katowice
Tra le azioni più recenti della SYFC ticinese ci sono «il Clean Up Day di settembre nella zona del Meriggio a Losone, il nascente progetto contro lo spreco alimentare a Lugano, con lo scopo di ridurre la quantità di rifiuti provenienti dalla vendita degli alimenti e di aumentare la coscienza ecologica della popolazione e un progetto sull’introduzione in Ticino di bicchieri e stoviglie riutilizzabili nei grandi eventi. Il 27 e 28 dicembre, inoltre, saremo a Locarno on Ice». A livello internazionale spicca «la COP 24 a Katowice. Vi parteciperanno 3 membri del gruppo Ticino, che potranno capire come vengono portate avanti le trattative sui cambiamenti climatici dopo Parigi 2015». SYFC Ticino, finalmente, colma il piccolo isolamento precedente e potenzia l’interconnessione universitaria: «Ora possiamo meglio comprendere il fenomeno da più punti di vista, cosa non possibile all’interno della propria singola facoltà. Si conoscono persone, si allacciano contatti con diversi attori a livello locale e nazionale. Ad aprile siamo partiti in 4; ora siamo già in 20».