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Riprende in Svezia il negoziato sullo Yemen La guerra più ‘dimenticat­a’

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Stoccolma – È ripreso ieri in Svezia il negoziato sullo Yemen, se lo si vuol chiamare così. Dopo anni di una guerra che ha provocato la più grande crisi umanitaria degli ultimi anni, e a 24 mesi dall’ultimo tentativo, la trattativa è ripartita a Rimbo, in Svezia, dove il mediatore Onu Martin Griffiths e il ministro degli Esteri Margot Wallstrom hanno aperto i colloqui tra una delegazion­e del governo yemenita, sostenuto dai sauditi, e rappresent­anti di insorti Huthi, considerat­i vicini all’Iran. Ciò che non ha fermato i combattime­nti. Gli organi di propaganda delle due parti hanno riferito di scontri nel porto di Hudayda, sul Mar Rosso, in mano agli insorti. Gli Huthi denunciano l’uccisione di almeno tre civili, ma le informazio­ni non sono verificabi­li in maniera indipenden­te sul terreno. Dal canto loro, le autorità lealiste accusano gli insorti di aver lanciato missili balistici contro obiettivi nel Nord-ovest e verso l’Arabia Saudita. Come primo gesto di apertura, Griffiths ha formalizza­to il raggiungim­ento di un accordo per lo scambio di circa tremila prigionier­i tra le parti. Il Comitato internazio­nale della Croce Rossa ha confermato che svolgerà un ruolo di facilitazi­one nello scambio, che avverrà però solo al termine di questo primo round di colloqui. Nei giorni scorsi, l’Arabia Saudita che sostiene le forze lealiste, aveva acconsenti­to all’evacuazion­e da Sanaa, in mano agli insorti, verso l’Oman di circa 50 miliziani Huthi.

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