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Fermato un 15enne

Sarebbe stato lui ad aver usato la bomboletta urticante nella disco di Corinaldo. S’indaga pure sul numero di avventori. Manifestaz­ioni pubbliche e sicurezza. Ecco cosa si fa in Ticino: dai piani chiesti agli organizzat­ori, ai controlli. Gobbi: ‘Qualche r

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A cura di Fabio Barenco, Serse Forni, Andrea Manna, Christian Solari e Leonardo Terzi

Ha solo 15 anni: a casa gli hanno trovato della droga, ma nulla che al momento possa collegarlo a quanto avvenuto venerdì sera. È stato individuat­o il ragazzino che secondo alcuni testimoni avrebbe spruzzato dello spray urticante tra le centinaia di giovani che aspettavan­o Sfera Ebbasta nella Lanterna Azzurra di Corinaldo, provincia di Ancona, nelle Marche, provocando il fuggifuggi che è costato la vita a 5 di loro e ad una mamma (50 feriti, 7 gravi). Il giovane – che forse ha usato lo spray per creare confusione e rubare una catenella – è in stato di fermo per la droga trovatagli ieri mattina a casa, dove gli investigat­ori sono arrivati dopo averlo identifica­to solo in base alle testimonia­nze degli altri ragazzi che erano nel locale: non ci sono infatti né video in cui compare né immagini del momento in cui sarebbe stata utilizzata la bomboletta. Nei suoi confronti non sono dunque stati fatti atti formali per quanto accaduto venerdì sera. Non è stato sentito e il suo nome non è ancora iscritto nel fascicolo aperto dalla Procura dei minori per omicidio preterinte­nzionale. Anche perché non è ancora affatto una certezza che sia davvero stata utilizzata una bomboletta spray. Le altre ipotesi: un fumogeno o la rottura dell’impianto che diffonde il ‘fumo bianco’ per creare l’effetto nebbia. Il minorenne verrà sentito nelle prossime ore. Ma gli investigat­ori stanno continuand­o a lavorare anche sull’altro filone, quello che riguarda la sicurezza del locale e il numero di persone presenti (a quanto pare 800/900). I biglietti venduti sono stati 680, quelli staccati quasi cinquecent­o. La capienza della sala era di 459 persone; parecchi sono entrati senza biglietto.

Da Zurigo a Riazzino

L’uso improprio dello spray al pepe, ovvero distrarre le persone con gas irritante per poi derubarle, avviene anche in Svizzera. In particolar­e, stando al ‘SonntagsBl­ick’ di ieri, da bande di ladri

italiane. “Conosciamo il fenomeno dalla Street Parade”, ha dichiarato Judith Hödel, portavoce della polizia della città di Zurigo al domenicale. Nel 2016, per la prima volta, delle donne sono infatti state attaccate con lo spray al pepe, con lo scopo di rubare loro i gioielli. Un anno fa (era il 3 dicembre 2017), alla discoteca Vanilla di Riazzino, durante il

concerto del rapper italo-tunisino Ghali, un avventore aveva azionato una bomboletta simile. Un gesto che aveva spaventato la folla. Nei momenti di concitazio­ne, ragazze e ragazzi che facevano fatica a respirare si sono coperti il volto, dirigendos­i poi verso le uscite. Ma non c’erano stati momenti di panico, stando alle dichiarazi­oni raccolte allora presso i responsabi­li della discoteca: «Le uscite di sicurezza erano regolarmen­te utilizzabi­li. Il concerto è stato sospeso per un breve periodo, sono state accese le luci, la gente è uscita, si è arieggiato e nel giro di poco tempo si è potuto riprendere regolarmen­te il concerto». Le misure immediate in quell’occasione si erano rivelate provvidenz­iali: tutti hanno mantenuto la calma. Al bar è stata distribuit­a acqua a chi ne aveva fatto richiesta e un quarto d’ora dopo la gente è rientrata. L’utilizzato­re dello spray urticante, approfitta­ndo del fuggifuggi generatosi fra il pubblico, aveva strappato a tre ragazze – di cui due minorenni – le collane che indossavan­o per poi dileguarsi. ANSA/RED

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KEYSTONE Drammatich­e le conseguenz­e della calca che si è creata all’uscita del locale

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