Nadella: ‘Credere nell’impossibile’
‘Dobbiamo credere nell’impossibile e rimuovere l’improbabile’. L’aveva scritto Oscar Wilde e Satya Nadella, amante della poesia, ha usato questa citazione nella e-mail che ha spedito ai 130mila dipendenti di Microsoft il primo giorno in cui ha assunto la carica di amministratore delegato (chief executive officer, Ceo) del gigante americano del software.
Era il 4 febbraio 2014 e l’impossibile sembrava tornare ai fasti di quando Microsoft era la società più grande al mondo per valore in Borsa, un record detenuto dal 1998 al 2003. E invece è successo. Il 30 novembre Microsoft ha sorpassato Apple in cima alla classifica delle aziende quotate con la più larga capitalizzazione: ha raggiunto 851,36 miliardi di dollari, 4 miliardi più della rivale. Poi, in mezzo alla turbolenza dei mercati, le posizioni si sono di nuovo capovolte. Ma è l’indizio del successo della strategia perseguita da Nadella fin da quel primo giorno da Ceo: puntare su un business non glamorous come quello dell’iPhone, anzi oscuro al largo pubblico, il cloud computing, cioè i servizi “nella nuvola” offerti via internet alle aziende, dall’immagazzinaggio dei dati alla loro analisi e gestione “intelligente”. “Nadella ha portato una mentalità da startup alla Microsoft, ma allo stesso tempo con una visione di lungo termine”, spiega Sunil Kumar, ex rettore della scuola di business Booth della University of Chicago, dove Nadella ha ottenuto l’Mba nel ‘97. E lunga è la strada che ha portato Nadella ai vertici di uno dei Big dell’high-tech: parte dall’India, dalla città di Hyderabad dove il Ceo è nato 51 anni fa.
Sin da piccolo voleva costruire cose
Suo padre era un funzionario del governo indiano, la madre una studiosa di sanscrito. Fin da piccolo Nadella voleva “costruire cose” e studiando ingegneria elettrica al Manipal institute of technology ha scoperto la passione per l’informatica. Nello stesso college ha incontrato anche la futura moglie Anupama, che sposerà poi nel 1992, il suo primo anno di lavoro alla Microsoft. Laureato nell’88, Nadella è andato negli Stati Uniti per continuare gli studi e due anni dopo ha ottenuto il master in Informatica alla University of Wisconsin-Milwaukee. Ha iniziato a lavorare alla Sun Microsystems e insieme ha fatto domanda di ammissione al programma di Mba della University of Chicago.
‘Dare il potere di realizzare di più a ogni persona e ogni organizzazione sul pianeta’ è il nuovo slogan di Nadella
Ma è stato accettato lo stesso anno in cui Microsoft gli ha offerto di assumerlo, così Nadella ha rinviato l’iscrizione all’Mba e poi ha scelto il programma per executive concentrato nei weekend, volando avanti e indietro da Seattle a Chicago. In un’intervista al giornale della università di Chicago, l’ex allievo ha sottolineato come quell’Mba lo abbia aiutato ad integrare la sua preparazione ingegneristica con un approccio manageriale, dandogli le conoscenze e la fiducia per affrontare problemi complessi di business e insieme di tecnologia.
Il primo a capire le potenzialità della nuvola
Dopo aver iniziato collaborando alla creazione del sistema operativo Windows Nt, Nadella ha ricoperto via via diverse funzioni alla Microsoft, ma si è distinto per essere stato il primo a capire veramente le potenzialità del nuovo business “nella nuvola”: significava non basarsi più sulle vendite di software “in scatola” da installare sui computer dei clienti aziendali, ma offrire il software e molti altri servizi come un “abbonamento” via Internet. Così sotto la guida di Nadella è nato nel 2010 Azure, il prodotto di punta per Microsoft nel “cloud computing”: negli ultimi tre anni (da quando il dettaglio dei dati è pubblico) è cresciuto del 76% e oltre ogni trimestre. Appena diventato Ceo, Nadella ha accelerato ulteriormente l’impegno su questo fronte, puntando sull’hybrid computing, che permette ai clienti aziendali di usare sia la “nuvola” sia i propri data center. Allo stesso tempo ha smantellato gli investimenti sbagliati del suo predecessore Steve Ballmer, liquidando i telefonini Nokia, costati oltre 9,4 miliardi di dollari.
Collaborare con gli altri Big tech
Un altro cambiamento radicale introdotto dal neo Ceo è stato iniziare a collaborare con gli altri Big tech, sviluppando versioni delle più popolari applicazioni di Microsoft – Word, Excel, PowerPoint – per i sistemi iOS dell’iPad e per Android. “Dare il potere di realizzare di più a ogni persona e ogni organizzazione sul pianeta” è il nuovo slogan con cui Nadella ha ridefinito la missione di Microsoft, al posto di quello vecchio del fondatore Bill Gates: “Un pc su ogni scrivania in ogni casa, funzionante con il software di Microsoft”. La politica di espansione aggressiva di Gates aveva avuto tanto successo da finire sotto lo scrutinio dell’Antitrust in America e in Europa, che hanno colpito
il suo “quasi monopolio”. Nadella invece ha ripreso a far crescere Microsoft riuscendo a restare lontano dalle polemiche sullo strapotere dei Big della tecnologia e soprattutto da quelle sull’abuso dei dati privati degli utenti. Non dovendo monetizzare i dati dei clienti per far soldi, come fanno Google e Facebook, Microsoft si propone alle aziende come partner più fidato e sicuro. In questo modo sta riuscendo a erodere quote di mercato ai danni di Amazon.com, il leader delle infrastrutture “nella nuvola”: ha appena conquistato come cliente, per esempio, il gigante dei supermercati Walmart, arcinemico della società di Jeff Bezos. Un altro slogan della nuova Microsoft – incorporare l’empatia nel business – ha profonde radici personali:
uno dei tre figli di Nadella, Zain di 22 anni, è quadriplegico e praticamente cieco. “Zain ha avuto un profondo impatto su come penso, guido la gente e mi rapporto con gli altri”, ha spiegato il Ceo nel suo libro “Hit refresh. Una pagina nuova. La riscoperta dell’anima di Microsoft”. E ha sottolineato: “La qualità unica che chiamiamo empatia diventerà sempre più preziosa in un mondo in cui il torrente della tecnologia distruggerà lo status quo come mai prima d’ora”. Intanto la formula “soft” di Nadella sta continuando a rendere Gates uno dei più ricchi personaggi al mondo: i suoi 95 miliardi di dollari di patrimonio personale dipendono in gran parte dalle azioni Microsoft, quasi triplicate dal 2014 ad oggi.