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Non è clima da camion

Nel giorno in cui Udc e Ps al Nazionale hanno affossato la nuova legge sul CO2 , l’Iniziativa delle Alpi ha chiesto che nella futura normativa destinata ad attuare l’Accordo sul clima di Parigi vengano stabiliti degli obiettivi specifici per le emissioni

- di Stefano Guerra da Berna

Jon Pult, presidente dell’Iniziativa delle Alpi, i camion inquinano sempre meno: lo dice da tempo l’Ufficio federale delle strade (Ustra), e non solo lui. Voi adesso puntate il dito proprio contro i camion per le emissioni di CO2: perché?

Perché l’Ustra e altri dicono una mezza verità. È vero che i camion sono più ecologici per quel che riguarda le polveri fini e gli ossidi d’azoto. Ma non lo sono dal punto di vista delle emissioni di CO2. Anzi: lo studio che abbiamo presentato (vedi sotto) mostra che i camion oggi non sono più ‘puliti’ rispetto a 25 anni fa: un autocarro attualment­e emette in pratica lo stesso quantitati­vo di CO2 del 1990. Incredibil­e, se uno pensa a come si è sviluppata la tecnologia da allora!

Cosa chiede l’Iniziativa delle Alpi?

La nuova Legge sul CO2 è stata bocciata al Consiglio nazionale. Ce ne rallegriam­o, poiché il progetto iniziale era stato annacquato. Adesso speriamo in un ‘restart’ da parte del Consiglio degli Stati. La Camera dei Cantoni, se è lungimiran­te, introdurrà nella legge degli obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 dei camion. Questo aspetto non aveva trovato spazio nel progetto fallito oggi [ieri per chi legge, ndr] al Nazionale.

Perché bisogna fissare nella legge degli obiettivi specifici per i camion?

Oggi in Svizzera il traffico stradale causa più di un terzo delle emissioni complessiv­e di CO2. Il trasporto delle merci su strada è responsabi­le dell’11% circa di queste emissioni, e le previsioni ufficiali ci dicono che aumenterà di un terzo entro il 2040. I camion diventeran­no perciò un generatore sempre più importante di CO2. Se non dovessero essere considerat­i nella futura legge, per me sarebbe un vero scandalo. Sarebbe qualcosa di inaccettab­ile, tanto più che il Parlamento europeo ha appena detto di volere obiettivi abbastanza ambiziosi di riduzione delle emissioni di CO2 dei mezzi pesanti. La Svizzera non può permetters­i di non fare niente di fronte a quest’evoluzione.

Cos’ha a che vedere la riduzione delle emissioni di CO2 dei camion con il trasferime­nto di questi ultimi dalla strada alla rotaia, il ‘cuore’ dell’attività dell’Iniziativa delle Alpi?

Noi vogliamo difendere lo spazio alpino come spazio vivibile per le persone, le specie animali e la natura. Il cambiament­o climatico è un pericolo esistenzia­le per l’arco alpino. Basta pensare alla frana di Bondo, in Val Bregaglia: fenomeni come questi sono destinati a intensific­arsi. È per questo che anche noi dell’Iniziativa delle Alpi ci battiamo per una politica climatica ambiziosa, in grado di applicare veramente gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. Il trasferime­nto delle merci dalla strada alla rotaia resta prioritari­o, perché la ferrovia è per molti aspetti (quello climatico, ma non solo) più efficiente rispetto alla strada. Però è necessario che anche i trasporti che continuera­nno a passare dalla strada abbiano un impatto minore sul clima.

Nel 2016, per la prima volta dal 1994, meno di un milione di camion sono transitati attraverso le Alpi. L’obiettivo (650mila) è sempre lontano. A che punto saremo alla fine del 2018?

Difficile dirlo. Penso che arriveremo a 900mila circa [nel 2017 erano stati 954mila, ndr], speriamo anche meno. Noi comunque vediamo che la tendenza è quella giusta. La diminuzion­e ormai è costante, anche se troppo lenta: dovremmo essere a 650mila alla fine di quest’anno, quindi non ci siamo... Ma siamo ottimisti: prima o poi riusciremo a raggiunger­e l’obiettivo, perché la politica di trasferime­nto funziona e le ragioni della nostra causa sono quelle giuste, nessuno – nonostante gli interessi delle lobby siano molto forti – può rimetterle in discussion­e dal punto di vista morale.

Il tunnel di base del Gottardo è aperto da due anni. Che impatto sta avendo sul trasferime­nto delle merci verso la ferrovia?

Una vera e propria valutazion­e non è ancora stata fatta. Quello che possiamo vedere è che ha un impatto tendenzial­mente positivo: i dati statistici, come det- to, lo dimostrano. E ciò malgrado il fatto che gli ultimi anni siano stati difficili per il traffico ferroviari­o, a causa di grossi problemi sulla rete in Germania e in Italia. Possiamo dire quindi che il tunnel di base del Gottardo funziona. Ma la funzionali­tà del sistema AlpTransit la si potrà vedere appieno solo una volta entrato in funzione il tunnel di base del Ceneri [a fine 2020, ndr] e completato il ‘corridoio di 4 metri’ su tutto l’asse nord-sud. Le infrastrut­ture, comunque, non bastano. Ci vuole anche altro, ad esempio una migliore concorrenz­ialità del traffico merci su rotaia rispetto a quello su strada.

Dal 1o gennaio sarà Simonetta Sommaruga a dirigere il Dipartimen­to federale dei trasporti. L’Iniziativa delle Alpi ha già fatto sapere di aspettarsi da lei ‘nuovi impulsi’ alla politica di trasferime­nto, con ‘misure concrete in tempi possibilme­nte brevi.’ A cosa pensate in particolar­e?

Alle 10 misure elencate in una lista fatta un paio d’anni fa: tante piccole misure, che renderebbe­ro più concorrenz­iale il trasporto merci su rotaia rispetto a quello su strada. Tre esempi: alzare la tassa sul traffico pesante fino al massimo consentito dall’accordo bilaterale con l’Ue; più controlli sulle strade; trattative con l’Ue in vista dell’introduzio­ne di una borsa dei transiti alpini. Siamo fiduciosi nella disponibil­ità all’ascolto da parte della consiglier­a federale Sommaruga.

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INFOGRAFIC­A LAREGIONE L’Iniziativa delle Alpi: oggi le emissioni di CO2 di un autocarro sono praticamen­te le stesse del 1990
 ??  ?? Jon Pult Classe 1984, è stato presidente del Ps grigionese dal 2009 al 2016. Siede nel Gran Consiglio retico dal 2010. Dal 2014 è presidente dell’Iniziativa delle Alpi.
Jon Pult Classe 1984, è stato presidente del Ps grigionese dal 2009 al 2016. Siede nel Gran Consiglio retico dal 2010. Dal 2014 è presidente dell’Iniziativa delle Alpi.

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