laRegione

Lavoro, le prospettiv­e restano favorevoli Over 55, riserva preziosa

-

Zurigo – Le prospettiv­e di impiego per l’inizio del prossimo anno sono favorevoli: secondo l’ultimo barometro Manpower, la previsione nazionale si attesta a +2%, una percentual­e stabile su base annua. Secondo Leif Agnéus, direttore di Manpower Svizzera, reperire candidati adeguati rimarrà “una sfida in un mercato del lavoro teso, dove il tasso di disoccupaz­ione si mantiene a bassi livelli da diversi mesi”. In cinque delle sette regioni analizzate, i datori di lavoro pronostica­no lo status quo o un aumento del personale nei tre primi mesi del 2019. L’ottimismo regna in particolar­e nell’area di Zurigo (+14%), dove le previsioni sono le più elevate da oltre otto anni. Dati negativi invece per il Ticino (-5%), che sono da relativizz­are visto che sono comunque in progressio­ne rispetto al trimestre precedente. Deboli pure le prospettiv­e per la regione del Lemano (-2%), ma in migliorame­nto nel raffronto con gli ultimi tre mesi del 2018. Tra i settori economici sondati, i più fiduciosi quanto all’assunzione di nuovo personale sono gli imprendito­ri attivi nei settori elettricit­à, gas e acqua (+10%). Trend in rialzo (+8%) anche per i comparti finanziari­o, assicurati­vo, immobiliar­e e dei servizi alle imprese. La dinamica delle assunzioni dovrebbe invece rallentare (-10%) nella ristorazio­ne e nel settore alberghier­o. Le prospettiv­e migliori si registrano tra le grandi imprese (+18%) e nelle aziende di medie dimensioni (+9%). La situazione appare invece più difficile per le piccole società (+3%) e le microstrut­ture (solo il +1%). Zurigo – La penuria di manodopera è un problema in aumento in Svizzera. Per le imprese, questo costituisc­e uno svantaggio competitiv­o, secondo uno studio della società di consulenza Deloitte. Una soluzione potrebbe essere la mobilitazi­one dei collaborat­ori anziani. “Nel 2016 per la prima volta dal mercato del lavoro sono uscite più persone di quelle che ne sono entrate. Se questo trend continuass­e, entro il 2030 ci sarebbe un ammanco di personale pari a mezzo milione di individui”, ha spiegato Myriam Denk, direttrice dello studio. Alcuni settori, come quello della tecnologia dell’informazio­ne e della comunicazi­one, così come la sanità, hanno già difficoltà a trovare personale qualificat­o. Secondo Denk, l’automatizz­azione non permette di compensare la penuria. Piuttosto, bisognereb­be mobilitare le ‘riserve latenti’, ovvero il personale che lavora a tempo parziale, le donne e gli over 55, ha detto ancora la responsabi­le della ricerca. Secondo lo studio, l’85% degli over 55 si dichiara motivato a lavorare, dato superiore alle altre fasce d’età. Il 27%, inoltre, vorrebbe poi lavorare anche dopo l’età di pensioname­nto.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland