Parto, ma senza squadra
Antonio Marchesano, che oggi non volerà con i compagni in Bulgaria perché a giorni diventerà papà, sta disputando la sua miglior stagione
Antonio Marchesano oggi non salirà sull’aereo che porterà lo Zurigo in Bulgaria per l’ultimo impegno del gruppo A di Europa League contro il Ludogorets Razgrad. Ma stavolta per fortuna non c’entrano i maledetti infortuni che troppo spesso hanno disturbato la sua carriera. E non si tratta nemmeno di scelta tecnica, visto che il centrocampista ticinese è ormai uno dei pilastri dello scacchiere di Ludovic Magnin. No, semplicemente il 27enne di Bellinzona ha un appuntamento più importante – a maggior ragione visto che i tigurini sono già qualificati per i sedicesimi di finale della competizione – in Svizzera, ma non sul campo, in sala parto. «A giorni nascerà la nostra primogenita, il termine è fissato per giovedì – ci spiega l’ex giocatore di Team Ticino, Biaschesi, Locarno, Bellinzona, Winterthur e Bienne –. Sarà la ciliegina su un 2018 davvero bello». Già, perché dopo aver vissuto da protagonista il finale della scorsa stagione segnando tra l’altro il gol che ha permesso ai tigurini di superare 2-1 lo Young Boys nella finale di Coppa Svizzera e accedere direttamente alla fase a gruppi di EL, il già nazionale svizzero giovanile ha fatto se possibile ancora meglio negli scorsi mesi... «Sì, possiamo dire che questa è la mia miglior stagione. A livello di numeri forse non sembra, perché sono riuscito a trovare la via del gol meno spesso di quanto mi sarei aspettato e di quanto avrei potuto, ma per quel che riguarda le prestazioni, sono molto contento. Per un lungo periodo in questa prima parte di stagione mi sono sentito bene come non mai nella mia carriera. In particolare ho trovato la continuità che mi mancava sul piano fisico e quando atleticamente sono al top, tutto il resto mi viene più facile. Ed è quello che è successo, perché sono riuscito a disputare anche 90 minuti ogni tre giorni senza risentirne». Alla base, un nuovo approccio... «Ho lavorato tanto sotto l’aspetto mentale e mi sono affidato ad Antonio Liucci, preparatore
atletico con il quale abbiamo anche preparato un programma alimentare specifico. Devo dire che questo mi ha aiutato molto, mi sono sentito subito bene sia nella preparazione, sia in partita. Perché è tutto legato: più stai bene, più riesci a fare quello che vuoi in campo, più sale la fiducia e la convinzione nei tuoi mezzi. Sono cresciuto anche sotto questo punto di vista, ho trovato un certo equilibrio imparando a non esaltarmi quando va tutto bene e non buttarmi giù se qualcosa non funzione». Un atteggiamento tornato utile nell’ultimo periodo, particolarmente
intenso non solo sul campo... «Nell’ultimo mese ho accusato un calo soprattutto a livello mentale, probabilmente legato anche al fatto che non si capiva bene se la bimba sarebbe arrivata in anticipo, e sono arrivato un po’ scarico alle ultime partite, per cui non nascondo che la pausa invernale arriva al momento giusto. L’obiettivo sarà ricaricare le batterie e riuscire a riprendere quel ritmo in vista del girone di ritorno, per poi mantenerlo non solo per un mese ma fino a giugno. Se riuscirò a farlo, sono certo che mi divertirò ancora molto».