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Damien Brunner: ‘Sono ripartito da zero’

Tre stagioni di buio, poi i fuochi d’artificio a Bienne e il ritorno in Nazionale

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Dopo tre stagioni condiziona­te in modo negativo da alcuni infortuni, Damien Brunner a Bienne sta vivendo una stagione ad altissimi livelli. La sue prestazion­i gli sono valse il ritorno in Nazionale, a 32 anni. Domani e venerdì a Lucerna ritroverà la selezione rossocroci­ata con la quale disputò la scorsa Coppa Spengler ma non il Mondiale di Danimarca. «Quella medaglia d’argento – spiega Brunner – ha fatto molto bene al nostro sport. La Nazionale maggiore pattina nella direzione giusta. Nel campo della formazione, invece, molte nazioni ci hanno ormai raggiunto. È in questo ambito che la Federazion­e deve agire». A giudicare dal suo rendimento, Brunner non è lontano dai fasti personali della sua prima stagione in Nhl, a Detroit. Nelle ultime cinque partite di National League ha realizzato cinque reti e fornito cinque assist: occupa il terzo posto della classifica dei marcatori con 27 punti (14 reti/13 assist), dietro al biancoblù Dominik Kubalik (11/20) e a Mark Arcobello del Berna (12/16). Vittima di una frattura alla gamba in marzo, l’ex giocatore del Lugano ha stentato a ingranare. «Ho voluto ripartire da zero – spiega lo zurighese –, dimentican­do quanto di buono e di meno buono avevo vissuto a Lugano. Ho voluto dimostrare che sono ancora in grado di essere decisivo. Il Bienne mi ha aspettato, permettend­omi di fare progressi senza mettermi pressione». Come nel 2009, Brunner ha svolto una preparazio­ne estiva individual­e. «Anche se l’hockey su ghiaccio è uno sport di squadra, ho scelto un’altra via. Non tutti i giocatori sono uguali. A causa dei miei infortuni ho dovuto partecipar­e a molte sedute di fisioterap­ia. Era chiaro che non avrei potuto essere al cento per cento, all’inizio della stagione». Il suo rendimento, settimana dopo settimana, è cresciuto, contribuen­do all’ottimo campionato del Bienne, terzo alle spalle di Berna e Zugo, ma a lungo in vetta alla classifica, dal 29 settembre al 22 novembre, prima di una serie negativa di sette sconfitte in nove partite. «Ce la giochiamo con tutte, ma in questo scorcio di stagione non possiamo certo definirci una delle migliori squadre del campionato. Ci sono almeno sei o sette squadre più attrezzate di noi. La nostra forza, però, è l’armonia. Una qualità che ci permette di credere al successo contro ogni avversario. L’ora della verità scoccherà comunque in febbraio, per tutti. Ho la sensazione che alcune squadre stiano tramando qualcosa, si siano prese del tempo per presentars­i più avanti con un volto diverso».

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