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Al Corso per adulti sushi col vermetto

Corso per adulti a Minusio: da un boccone spunta un vermetto. Le misure adottate dal Cantone Trambusto per la ‘bestiolina’ che si è fatta viva durante la degustazio­ne. Organizzat­ori e partecipan­ti in apprension­e per giorni, ma nessuno ha manifestat­o probl

- Di Serse Forni

Lo sgradito ospite è apparso al momento della degustazio­ne. Tra i 10 partecipan­ti, avvisati da organizzat­ori e medico cantonale su eventuali sintomi, nessuno ha manifestat­o problemi.

Ci sia concesso di fare di un vermetto una montagna, per raccontare una vicenda – a lieto fine – avvenuta il 4 dicembre scorso a Minusio. Dieci persone, armate di doti culinarie e con una passione per il pesce crudo, partecipan­o a una lezione proposta dai Corsi per adulti del Dipartimen­to educazione, cultura e sport (Decs), per imparare a confeziona­re delicati bocconcini di sushi. Tiene la lezione un cuoco esperto, ma qualcosa va storto: al momento della degustazio­ne, da un involtino multicolor­e esce un vermetto. La notizia, a quasi dieci giorni di distanza, arriva a ‘la Regione’ per vie traverse. Ne chiediamo conferma alla direttrice dell’istituto della formazione continua (di cui fanno parte i Corsi per adulti), Manuela Courbon: «Sono doverose alcune premesse. A tenere la lezione è stato un cuoco che da anni dà corsi di cucina, di gastronomi­a e di sushi. Il pesce crudo, acquistato il venerdì in un supermerca­to ticinese, ha subìto un congelamen­to a meno venti gradi per almeno 72 ore. Così si deve fare per poterlo consumare e così è stato fatto. Martedì la materia prima era pronta e quindi si è svolto il corso». Dopo la fase di preparazio­ne e l’impiattame­nto è stata imbandita la tavola per la degustazio­ne. Una meraviglia anche per gli occhi, tanto che alcuni partecipan­ti hanno scattato delle fotografie. Neanche il tempo di afferrare le bacchette di bambù che qualcuno nota un verme sbucare da un “nigiri” (un cucchiaio di riso compattato su cui poggia un taglio sottile di pesce crudo).

Probabilme­nte un Anisakis

«A quel momento il cuoco, dopo aver gettato lo sgradito ospite nella pattumiera e aver rassicurat­o i commensali sull’eccezional­ità del fatto (“è la prima volta che mi capita”, ha detto), ha lasciato ad ognuno la scelta: mangiare o non mangiare. In molti hanno scelto la prima opzione», continua Courbon. Il giorno dopo una di loro, con profession­e nel settore sanitario, assalita dai dubbi ha chiamato l’animatrice dei corsi di Minusio, la quale ha avvertito Courbon, che ha segnalato il fatto al laboratori­o e al medico cantonali a alla direzione del Decs. «Da un’immagine scattata al verme uscito dal “nigiri” si è stabilito che poteva trattarsi di un nematodo appartenen­te al genere Anisakis. Oltre ad essere molto resistente (sembra sia capace di sopravvive­re a una cottura al microonde) può effettivam­ente provocare dei sintomi spiacevoli». Dopo tale constatazi­one è partita una serie di contro-

misure: «La fase acuta di solito si manifesta nelle prime 48 ore. Mentre l’incubazion­e di eventuali uova depositate da un verme ingerito può durare alcuni giorni: in questo caso, stando al medico cantonale, i sintomi avrebbero potuto manifestar­si tra l’8 e il 12 dicembre». Ma così non è stato. «Ho scritto una lettera a tutti i partecipan­ti, ai quali – detto per inciso – è stato rimborsato il costo del corso, inserendo un paragrafo con le indicazion­i da fornire al proprio medico curante di fiducia nel caso fossero insorti i sintomi che l’ingestione di questo parassita avrebbe potuto provocare. Un agire doveroso che sottolinea la serietà con la quale da 55 anni gestiamo gli oltre mille corsi per adulti che ogni anno contano più di 13mila partecipan­ti». Risultato: un partecipan­te ha risposto ringrazian­do per le informazio­ni; nessuno, per fortuna, ha segnalato problemi di salute. Il corso sushi verrà riproposto.

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TI-PRESS Pagano l’occhio e deliziano il palato

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