La vendetta cinese su un altro cittadino canadese
Pechino – Lo credevano scomparso, ma oggi in Cina “scomparso” sta per arrestato. Michael Spavor è dunque il secondo canadese dopo l’ex diplomatico Michael Kovrig a fare le spese della rappresaglia cinese seguita al fermo su disposizione di Ottawa di Meng Wanzhou, il direttore finanziario del colosso Huawei ora agli arresti domiciliari. Gli addebiti per entrambi i cittadini canadesi sono gli stessi: sospetto “di svolgere attività che mettono a repentaglio la sicurezza nazionale della Cina”. La conferma su fermo e accuse nei loro confronti, a supporto dei timori di rappresaglia, è giunta dal ministero degli Esteri all’indomani delle vaghe risposte su Kovrig. Il portavoce Lu Kang ha anche assicurato che ai due sono stati “salvaguardati diritti e interessi legittimi”. Spavor, a capo di Paektu Cultural Exchange che opera nelle relazioni con la Corea del Nord e lobbista per stranieri in cerca di business, e Kovrig, advisor del think tank International Crisis Group per l’Estremo Oriente, sono stati arrestati lunedì quasi contestualmente: il primo all’aeroporto di Dandong, al confine; il secondo a Pechino. Il ministro degli Esteri canadese Chrystia Freeland ha anche criticato l’annunciata intenzione di Donald Trump di intervenire personalmente nella decisione di estradizione negli Usa di Meng, se utile ad aiutare l’accordo commerciale con la Cina. “I nostri partner – ha spiegato Freeland – non dovrebbero cercare di politicizzare il processo di estradizione o usarlo per altri fini diversi dal perseguimento della giustizia”. Di contro, per il Wall Street Journal, sale il pressing dei consiglieri su Trump affinché si tenga lontano dalla vicenda. L’arresto è stato infatti una decisione del Dipartimento di Giustizia a causa dei sospetti contro Meng di violazione delle sanzioni americane contro l’Iran. Se tutto lascia pensare che non mollerà la presa sul Canada, la Cina continua a coltivare il canale della trattativa sul commercio con gli Usa. Pechino darebbe il benvenuto a qualsiasi delegazione americana in visita sul commercio, ha confermato un portavoce del ministero.