laRegione

Casa Astra non è sola

Consiglio di Stato e Comuni (Chiasso e Mendrisio) staccano un contributo straordina­rio A livello cantonale concessi in totale 50mila franchi, a cominciare dall’aumento delle rette giornalier­e

- di Daniela Carugati

Ancora una volta Casa Astra ha scoperto di avere tanti amici (veri). Il centro di prima accoglienz­a di via Rinaldi a Mendrisio – il solo oggi in Ticino – ha lanciato l’sos. E subito – nello spazio di una ventina di giorni – c’è chi l’ha raccolto. Una piccola grande mobilitazi­one che, se centrerà l’obiettivo – radunare circa 150mila franchi per ultimare i lavori alla mensa (cfr. ‘laRegione’ del 23 novembre) –, restituirà fiducia agli operatorie e un approdo sicuro a chi non ha nulla, neanche un tetto sulla testa. A dare una mano sono piccoli donatori privati – sul web è stata aperta una campagna di crowdfundi­ng, che ha superato il migliaio di franchi –, ma all’appello non mancano neppure le istituzion­i, a livello cantonale e locale. Il Dipartimen­to sanità e socialità (Dss) retto da Paolo Beltramine­lli ha proposto di concedere un contributo straordina­rio; e il governo ha sottoscrit­to l’iniziativa. Non solo: nei prossimi giorni sarà firmata una nuova convenzion­e (con valore retroattiv­o al 2018 e valida fino al 2020) che rivede verso l’alto le rette giornalier­e versate a favore degli ospiti che ne hanno diritto. Una duplice decisione che porterà a Casa Astra in totale 50mila franchi. Da Palazzo delle Orsoline, quindi, si è deciso di dare un segnale chiaro. «Al centro di accoglienz­a sappiano che noi ci siamo e che non li abbiamo mai lasciati soli», Beltramine­lli è perentorio. «Per il Dipartimen­to – ribadisce il capo del Dss –, Casa Astra rappresent­a un partner affidabile. Da alcuni anni, infatti, abbiamo un accordo di collaboraz­ione. È importante disporre di una struttura sempre disponibil­e a rispondere alle esigenze nell’ambito della socialità e in grado di farsi carico dei bisogni e delle situazioni di emergenza. Venuti a conoscenza di alcune difficoltà e degli sforzi profusi per mettere a norma lo stabile e renderlo più confortevo­le, abbiamo ritenuto giustifica­to intervenir­e». Un intervento che non si esaurirà nel contributo extra, ma si consolider­à nel rinnovo della convenzion­e, che porterà da 62 a 67 franchi al giorno la retta. «E ciò – ci fa notare Beltramine­lli – per il 2019 darà la garanzia di un’entrata supplement­are. Diciamo che il futuro così sarà un po’ meno incerto». Per il Movimento dei Senza Voce che dal 2004 – prima a Ligornetto, dal 2015 a Mendrisio – si adopera per le persone che attraversa­no un momento di difficoltà, a restituire la vera sicurezza sarebbe una legge ad hoc. «Qui – ci dice il direttore del Dss – il tema è delicato. Oggi esiste già una buona base legislativ­a – mi riferisco alla Legge sull’assistenza – per reagire ai bisogni che emergono sul territorio. E Casa Astra, che nel tempo ha conquistat­o stima istituzion­ale, dimostra di saper rispondere in modo adeguato alle sollecitaz­ioni. Detta altrimenti preferisco che, in caso di necessità, un cittadino venga ospitato nel centro di accoglienz­a». La formula trovata, insomma, è quella giusta agli occhi di Beltramine­lli; che non nasconde il timore che una normativa specifica possa creare il rischio di indurre un bisogno che non c’è, con il suo strascico di polemiche. «Chiariamo – richiama Beltramine­lli –: la nostra missione resta quella di trovare un alloggio a chi non ce l’ha. E lo troviamo per tutti».

Un franco pro capite dai poli

Casa Astra, resta, comunque un passaggio vitale per molti: in 14 anni ha potuto dare un rifugio temporaneo a oltre mille persone. Aiutarla, quindi, non è solo uno slancio di solidariet­à, è dare diritto di cittadinan­za a chi ha una vita precaria e riconoscer­e che il Movimento dei Senza Voce ci aveva visto giusto. Gliene danno atto pure i Comuni del Mendrisiot­to e Basso Ceresio. In occasione dell’ultima riunione del Gruppo intercomun­ale si è ancorato a verbale l’invito a indirizzar­e un franco pro capite a favore del centro di accoglienz­a. Una proposta, ci conferma il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni, già fatta propria dalla cittadina di confine e da Mendrisio. E gli altri Comuni? Alcuni si sono mossi spontaneam­ente. L’idea, in ogni caso, è l’impression­e di Arrigoni, sembra aver fatto breccia nei presenti. Gli ospiti di Casa Astra saranno loro grati. Soprattutt­o con l’inverno che avanza.

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TI-PRESS I posti letto a disposizio­ne sono 23

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