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A carburazio­ne lenta

Gli uomini di Fischer forzano la decisione nel secondo tempo. Zwerger rovina la festa a Berra, segnando il definitivo 3-1.

- dall’inviato Moreno Invernizzi

Lucerna – È una Svizzera buona per due terzi quella che riesce a domare l’Austria guadagnand­osi il diritto di sfidare stasera la Russia nella partita che metterà in palio il successo finale di questa Lucerne Cup. Bene per due terzi, si diceva. Perché per prendere le misure alla selezione di Roger Bader, i rossocroci­ati ci impiegano una buona ventina di minuti. Quelli iniziali, che gli uomini di Fischer affrontano senza la necessaria cattiveria agonistica. Manca il ritmo, anche perché i primi 20’ filano via sì con pochissime interruzio­ni, ma sono caratteriz­zati da troppe penalità che spezzano il ritmo alle due formazioni. Tanto su un fronte quanto sull’altro a essere particolar­mente sollecitat­i sono dunque i boxplay. Che reggono alla forza d’urto degli special team avversari, peraltro entrambi poco ispirati in questa prima parte del confronto. Al punto che sia i 51” che l’Austria può giocare con due uomini in più sul ghiaccio, sia i 92” beneficiat­i dalla Svizzera a 5 contro 3 servono a sbloccare il punteggio dallo 0-0 iniziale. Gli austriaci ci vanno comunque vicini con Brucker, il cui tiro però, al 12’25” viene deviato da Berra sul palo. Anche Zwerger ha una buona opportunit­à, ma l’austriaco dell’Ambrì Piotta, disturbato, non riesce a coordinars­i per tentare la finta al cospetto del portiere rossocroci­ato. Nel gioco a ranghi completi è comunque la Svizzera a farsi preferire. L’occasione forse più concreta sul fronte elvetico nei primi 20’ se la procura Hollenstei­n che, però, non riesca a centrare lo specchio della porta con la sua bordata. Al rientro in pista dopo la prima pausa, la Svizzera mostra ben altro atteggiame­nto. Gli uomini di Fischer alzano il ritmo e l’intensità del loro gioco. Brunner al 23’25” suona un primo campanello d’allarme nella retroguard­ia ospite. Il suo tiro va però a finire la sua corsa di poco a lato della porta. Quella porta che invece centra benissimo poco più tardi Rüfenacht, ottimament­e servito a ritroso da Moser. Nemmeno

2’ più tardi arriva il raddoppio. Lo firma Martschini, che raccoglie un rebound su una prima conclusion­e di Rod. Il numero 93 lascia partire una sassara che non dà scampo a Starkbaum. La parola fine alla contesa ce la mette l’accoppiata bianconera della Svizzera. Loeffel, in superiorit­à numerica, mette sul bastone di Hofmann un disco che non attende altro che essere depositato in gol: 3-0. Nel finale di serata è però un altro ‘ticinese’ a ritagliars­i una fetta di gloria: il biancoblù Zwerger, che nega a Berra la soddisfazi­one dello shutout.

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KEYSTONE Noah Rod e Lino Martschini festeggian­o il gol del 2-0

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