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Un sogno da tramutare in realtà

Mauro Lustrinell­i sulla nuova U21: ‘Gruppo di talento ma deve crescere. L’Euro21? Sarebbe un exploit, noi ci speriamo’.

- di Sebastiano Storelli

Quando nel 2021 dodici squadre si ritroveran­no in Ungheria e Slovenia per giocarsi il titolo Europeo U21, saranno trascorsi esattament­e dieci anni dall’exploit della selezione di Pier Tami che in Danimarca aveva conquistat­o la medaglia d’argento, battuta in finale dalla Spagna. Da lì in avanti, il calcio giovanile rossocroci­ato ha conosciuto un periodo di magra che perdura tutt’ora, con la deludente campagna per gli Europei della prossima estate. Da pochi giorni il selezionat­ore Mauro Lustrinell­i è a conoscenza degli avversari che i suoi ragazzi affrontera­nno sulla strada di Ungheria/Slovenia, il più temibile dei quali è senza dubbio la Francia... «È un gruppo interessan­te. Incontriam­o una delle squadre più forti in circolazio­ne, quella Francia qualificat­a per la fase finale dei Mondiali U20 e dell’Euro U21. Contro i “galletti” abbiamo però sempre disputato buone prestazion­i, per cui sarà una bella sfida. La Svizzera ha affrontato il sorteggio in terza fascia e davanti a noi abbiamo pescato la Slovacchia, compagine alla nostra portata. Il girone sarà completato da un blocco dell’Est, con Georgia e Azerbaigia­n, e dal Liechtenst­ein». Per volare in Ungheria e Slovenia occorrerà battere la Francia... «Passa la prima dei nove gironi, mentre le migliori due seconde si affrontera­nno in uno spareggio per l’ultimo posto a disposizio­ne (due sono riservati ai Paesi ospitanti). Saranno 10 partite e 10 finali, non esiste margine di errore, bisognerà sempre vincere. La Svizzera è entrata nel sorteggio quale numero 26 del ranking: qualificar­si vorrebbe dire compiere un vero exploit, andare al di là dei nostri limiti». L’ultima campagna europea è stata decisament­e frustrante, con il quinto posto finale. Vuol dire che la Svizzera ha perso

quella capacità di sfornare talenti che le aveva permesso di conquistar­e Europeo e Mondiale U17 e l’argento U21? «Dieci anni fa avevamo approfitta­to dello sviluppo di un concetto di formazione all’avanguardi­a, ma nel frattempo anche altre nazioni hanno lavorato con profitto. Inoltre, dobbiamo capire che per la Svizzera l’essere ai vertici internazio­nali rappresent­a l’eccezione, non la norma. La nostra coperta è indubbiame­nte corta rispetto alle potenziali­tà di altre nazioni, come ad esempio la Francia. Senza dimenticar­e – ed è successo pure nell’ultima campagna – che la U21 fornisce molti

giovani alla prima squadra (di recente sono partiti Zakaria, Fernandes, Embolo, Elvedi...), ciò che rende più difficile l’otteniment­o di risultati. Nel 2011 Tami aveva potuto approfitta­re di una generazion­e eccezional­e, con i vari Xhaka, Shaqiri, Sommer, Mehmedi, ma è vero che di recente le selezioni dalla U17 alla U21 hanno trovato maggiori difficoltà nell’ottenere risultati a livello internazio­nale. Ripeto: non possiamo pensare di rimanere costanteme­nte ai vertici: alla luce di un bacino nel quale pescare sicurament­e più piccolo rispetto ad altre realtà, exploit come quello del 2011 sono ipotizzabi­li

non più di una volta ogni decennio». Non resta, insomma, che aspettare la covata buona... «L’aspetto positivo è che, rispetto al passato, tantissimi ragazzi giocano in maniera costante in Super e Challenge League. La decisione della federazion­e di voler incentivar­e i club a schierare giocatori giovani ha dato i suoi frutti. Anche se vi sono ancora ragazzi che partono troppo presto verso l’estero, dove il rischio di non giocare è molto elevato. Tra l’altro, non è detto che tutti maturino alla stessa età: mi ricordo, ad esempio, che quando Akanji giocava con la U21 era visibilmen­te acerbo, non ancora pronto al salto di qualità. E adesso è diventato uno dei centrali più forti del Continente». La nuova U21 ha già preso il via... «Approfitta­ndo della mancata qualificaz­ione agli Europei, abbiamo iniziato con sei mesi d’anticipo. In novembre siamo andati in Spagna, a marzo affrontere­mo Italia e Croazia, poi in giugno ci sarà un ultimo test prima del via delle qualificaz­ioni nel mese di settembre». Negli ultimi tempi l’apporto del Ticino è stato deficitari­o... «Per il momento l’unico inserito nella lista allargata di 50 nomi è Eris Abedini del Lugano».

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TI-PRESS/D. AGOSTA Mauro Lustrinell­i è fiducioso: ‘Contro la Francia abbiamo sempre disputato buone prestazion­i’

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