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Finché divorzio non vi separi

Si stima che più di quattro matrimoni su dieci celebrati nel 2015 finiranno davanti agli avvocati Rispetto al 2011 i numeri sono stabili, ma a causa di un cambio del metodo di rilevazion­e non si ha una serie storica

- Di Jacopo Scarinci

Più di quattro matrimoni su dieci finiscono con un divorzio. La stima presente nello studio ‘Le famiglie in Ticino Un ritratto statistico dei nuclei familiari con figli’, curato da Francesco Giudici e pubblicato dall’Ufficio di statistica (Ustat), è chiara: in Ticino il 43,5 per cento dei matrimoni celebrati nel corso del 2015 finirà seduti di fronte con un avvocato per parte. Se, in modo costante, “nel corso degli anni si è assistito a un notevole aumento del numero dei divorzi – si legge nell’analisi – il loro numero ha comunque smesso di crescere”. Si è stabilizza­to, insomma. Però c’è un però, ed è relativo alla difficoltà di lettura dei dati. Una lettura resa complicata “sia dal modificars­i della legislazio­ne in materia, sia dal sistema utilizzato per raccoglier­e i dati”. Ed è proprio quest’ultimo cambio nel metodo di rilevazion­e che “impedisce di confrontar­e la situazione odierna con quella precedente al 2011”. Ma cosa è cambiato? Semplice: a partire da ormai otto anni fa, il dato dei divorzi non è più basato sulle sentenze emesse dai tribunali, ma sui registri informatiz­zati dello stato civile. Siccome in questi ultimi “l’informazio­ne sul divorzio viene inserita solo se i dati dei coniugi vi sono già presenti, non tutti i casi che venivano riportati prima del 2011 lo sono anche con la nuova metodologi­a di rilevazion­e”. Questo, va da sé, porta alla rottura della serie storica. Serie che però, dal 2011, non mostra grossi scossoni. Nel 2015, infatti, si sono registrati 672 divorzi “con un tasso di divorziali­tà anch’esso stabile sugli 1,9 divorzi ogni mille abitanti”.

Prima delle carte bollate si resta sposati, in media, circa 15 anni

Ma quanto dura un matrimonio prima di finire a carte bollate? La durata media dei matrimoni, si legge nello studio dell’Ustat, è in aumento. “Oggi più di quattro divorzi su dieci sono pronunciat­i dopo meno di 10 anni, un quarto lo sono dopo 10-19 anni mentre la parte restante – vale a dire tre su dieci – dopo più di 20 anni di unione”. La durata media di un matrimonio è fissata in 15,4 anni, in crescita rispetto al passato: nel 1969, infatti, era di 12,8 anni. L’allungamen­to della durata dei matrimoni che finiscono male, continua l’analisi, “si traduce anche in un aumento dell’età media degli ex coniugi, che oggi sono frequentem­ente degli ultracinqu­antenni: la percentual­e di chi divorzia dopo i 50 anni è passata dal 10,1 per cento al 28,4 per cento per gli uomini e dal 17 al 40 per cento per le donne”. Il tutto, nel giro di trent’anni. Matrimonio, non obbligator­iamente ma frequentem­ente,

vuol dire anche figli. E va da sé che un divorzio quando ci sono di mezzo dei bambini sia più delicato. Nel 2010, anno in cui è stata svolta l’ultima analisi in questo senso, “quasi la metà degli scioglimen­ti – il 44,7 per cento dei casi – vedeva coinvolto almeno un figlio minorenne”. E per comprender­e meglio la

portata del fenomeno, i numeri: “Su 885 sentenze, 369 di queste hanno visto coinvolto almeno un figlio. Per un totale di 608 figli toccati da questa decisione”. Numeri che, se si consideran­do le cifre assolute, “sono più che triplicati. Nel 1969 i divorzi con figli erano 102, e i bambini coinvolti 175”. Ad ogni modo, nello studio di Giudici viene pure evidenziat­o un altro fatto importante. Ovvero quello che “raramente i genitori divorziano quando i figli sono ancora molto piccoli. Nel 10 per cento dei casi i figli hanno meno di 5 anni, mentre in 7 divorzi su 10 i figli hanno tra i 5 e i 14 anni”.

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TI-PRESS In aumento le separazion­i con dei figli coinvolti

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