Primo rosso annuale del Nikkei dal 2011
Prima perdita annuale per l’indice di riferimento della Borsa giapponese a partire dal 2011, e la prima dall’avvio delle politiche economiche denominate ‘Abenomics’, intraprese dall’attuale premier nipponico Shinzo Abe. Nell’ultima seduta del 2018, infatti, gli investitori hanno fatto scattare le prese di profitto dopo il maggiore rialzo giornaliero da inizio anno, quello registrato solo pochi giorni fa, lo scorso giovedì e pari al 3,88%. La bilancia degli indici azionari ha portato il calo dell’indice al 12% rispetto all’anno precedente. In un periodo caratterizzato dall’ampia volatilità, il Nikkei, l’indice guida della Borsa di Tokyo, ha raggiunto i massimi livelli in quasi 27 anni ad inizio anno, a gennaio, assestandosi a quota 23mila sulle aspettative di un’accelerazione della crescita globale, per poi ritracciare in febbraio in scia ai segnali di un aumento più rapido del previsto dei tassi statunitensi da parte della Fed nel 2018. L’attenuazione delle tensioni commerciali tra Pechino e Washington ha contribuito nuovamente al raggiungimento dei massimi livelli in ottobre, quando è stata toccata quota 24mila punti, ma successivamente i recenti inasprimenti dei dazi tra le principali economie mondiali hanno provocato una correzione sostanziale, pari al 20% sul finire dell’anno. Per il 2019, secondo gli analisti, i principali fattori di preoccupazione per gli investitori saranno il perdurare del blocco delle amministrazioni negli Usa, l’atteggiamento critico del presidente Donald Trump nei confronti del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, e il possibile mancato accordo sulla Brexit, oltre all’aumento dell’Iva in Giappone.