Marianna può rivedere il figlio
Tre volte a settimana, accompagnata da un assistente sociale. Queste le condizioni del diritto di visita al proprio figlio per Marianna, la giovane russa che – in seguito a forti incomprensioni con l’ex compagno – è stata separata dal bambino. La triste vicenda è emersa a ottobre: l’Autorità regionale di protezione (Arp) 5 di Massagno emise un provvedimento supercautelare portando il piccolo – 11 mesi circa oggi – a casa del padre e notificando alla mamma l’immediato distacco. Marianna si è fin dal principio strenuamente opposta al provvedimento, smentendo categoricamente le accuse rivoltele dal papà del bimbo. L’uomo – un italiano residente nel Luganese – infatti, in un corposo dossier accusò fra l’altro la trentenne – una benestante ex modella, che sta cercando di regolarizzare la sua residenza in Svizzera – di partecipare a festini con alcol e droga. «Marianna ha fatto tutti i test disposti dall’Arp – sottolinea il suo patrocinatore, Antonio Trifone – e sono risultati negativi». Anche per questo, verosimilmente, da metà novembre la donna ha ripreso a vedere il figlio. Incontri da un’ora e mezza, sorvegliati, e per il momento a casa del padre. «Quest’ultimo è motivo di tensioni – spiega l’avvocato –, pertanto abbiamo fatto richiesta che le visite avvengano in territorio ‘neutro’». A decidere sarà la Pretura, alla quale è stato ormai passato l’intero incarto. Sempre il pretore dovrà inoltre esprimersi sulla denuncia per diffamazione e coazione presentata dalla giovane contro l’ex compagno: la loro relazione è stata breve e pare burrascosa. L’udienza è fissata per febbraio. Dei passi avanti ci sono stati quindi, seppur giudicati insufficienti da parte materna. «Marianna è più serena, almeno ha la possibilità di vedere il figlio, ma continua a non comprendere come si sia arrivati a questo punto».