La Filanda vive
Quando, nel bel mezzo del referendum, avevamo creato le Amiche e gli Amici della Filanda insieme a un gruppo di consiglieri/e comunali, avevamo scelto come indirizzo di posta elettronica, “lafilandavive” (La Filanda vive). Eravamo infatti convinti/e – come lo siamo tuttora – che la cultura deve vivere. Perché la cultura è un bene comune, un diritto inalienabile dei cittadini e delle cittadine e uno strumento di educazione alla democrazia. I dati definiti “strepitosi” dal direttore delle biblioteche cantonali Stefano Vassere, sono la conferma non solo della bontà del progetto, ma anche della sua ragione d’essere. La ragione come facoltà del pensiero che guida a ben giudicare, a discernere il vero e il falso, il giusto e l’ingiusto, è stata alla base della nostra granitica convinzione a impegnarci per un progetto di cui avevamo subito avvertito non solo la necessità, ma anche la potenzialità. Tutte le persone a tutti i livelli che hanno reso possibile la nascita del Centro culturale
Segue da pagina 14 (…) spendendosi con energia, intelligenza e generosità per la sua riuscita, hanno contribuito e contribuiscono a fare vivere La Filanda. I dati ci danno ragione, è vero. Ma ancor più importante è la corale risposta dei cittadini e delle cittadine di Mendrisio e del distretto che con la loro regolare affluenza dimostrano che La Filanda risponde a un bisogno. Che La Filanda colma un vuoto. Adulti, giovani, bambini, pensionati, anziani sono presenze reali che danno vita a momenti aggregativi dove si intrecciano vecchie e nuove relazioni. Dove si scambiano esperienze, dove si scoprono nuovi orizzonti e nuove opportunità. Anche così si crea quel grande valore che è la coesione sociale. In occasione dell’esame dei preventivi del Comune, ho ripetuto che si sfugge alla rovina economica e sociale solo costruendo una società che legge e pensa e che ama leggere e pensare. Il populismo dilagante tende invece a sdoganare con incomprensibile ostentata fierezza, il disprezzo per i saperi e qualsiasi sapere, il degrado dei contenuti e delle diverse forme di comunicazione. In realtà la cultura può contribuire al benessere di un Paese in molti modi, non solo per il suo indiscutibile valore morale e sociale, ma anche per la sua potenzialità economica. Cultura e biblioteche sono un bene comune importante per la crescita di una città che vuole essere aperta, costruttiva, accogliente. Molti studi sul rapporto tra cultura e crescita economica, indicano che la cultura è una componente sempre più rilevante. E numerose ricerche dimostrano pure che tra i servizi comunali, la biblioteca è sempre il più apprezzato. La Filanda ne è una prova oggettiva. Insieme a Sinistra rifiuta l’idea che la cultura sia un costo improduttivo da sacrificare in nome di un malinteso concetto di risparmio e secondo un’ottica meramente contabile che si scontra inevitabilmente con la forza propulsiva delle visioni e delle idee. Al contrario, crediamo che lo sviluppo di Mendrisio dipenda anche dalla centralità accordata all’investimento culturale. Lo sviluppo della Filanda con la seconda fase dei lavori avrà il nostro appoggio. E sempre sosterremo quei progetti che aprono gli orizzonti, che ci spingono a tendere verso una società migliore. Diceva lo scrittore Eduardo Galeano: “L’utopia è là nell’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Cammino per dieci passi e l’orizzonte si sposta di dieci passi più in là. Per quanto io cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? Serve proprio a questo: a camminare”.