Turismo, meteo permettendo
Baciato dal sole invernale, il Locarnese ne approfitta. Via social il richiamo ai visitatori d’oltralpe I cambiamenti climatici sono una sfida da affrontare. Il direttore Otrlv Fabio Bonetti: ‘Ci stiamo lavorando, con strategie a lungo termine’.
A nord delle Alpi neve a metri. A sud sole e temperature miti. Dal punto di vista della meteo la Svizzera in queste prime settimane del 2019 è spaccata in due. Nel Locarnese, a momenti, sembra di essere alle prese con un’estate di San Martino senza fine. Ne beneficia chi ama passare del tempo libero all’aria aperta, ma ne approfittano anche gli ospiti d’oltralpe, che arrivano sulle sponde del Lago Maggiore in treno, con un viaggio di un paio d’ore. Il settore turistico promuove queste settimane – e soprattutto i weekend – baciati dal sole? Alberghi, ristoranti e negozi sono aperti anche in questi primi mesi dell’anno? Quali i risultati ottenuti finora? Domande che abbiamo posto al direttore dell’Organizzazione turistica regionale Locarnese e Valli (Otrlv) Fabio Bonetti. «Dal punto di vista della promozione – spiega – riusciamo a muoverci con tempestività, tramite i social. Quindi postando immagini e notizie sulle temperature miti di questi giorni, sulle bellezze delle rive del lago, sui tavolini all’aperto e sulle montagne circostanti con il capuccio innevato. Reagire “à la minute” è un vantaggio notevole a livello di marketing. Un tempo le comunicazioni arrivavano ai potenziali ospiti con una settimana di ritardo». Le prime impressioni sul periodo invernale sono positive: «Non abbiamo ancora le statistiche alberghiere, ma con il contributo di Locarno on Ice il periodo delle feste natalizie ha portato un’ondata di ospiti: negli alberghi, nelle residenze secondarie e pure turisti di giornata. Questi ultimi approfittano della linea ferroviaria dell’AlpTransit». Turisti di giornata che sono comunque ben visti, secondo Bonetti: «Non generano pernottamenti in quel momento, ma se vivono una bella esperienza tornano e magari si fermano più a lungo». Anche l’utilizzo delle residenze secondarie è un ‘atout’ del settore nel Locarnese: «Due studi distinti, uno effettuato dal Cantone e uno dal nostro ente, dimostrano che vengono abitate in media per 63-64 giorni all’anno».
Canicola estiva? ‘Abbiamo le valli’
L’inverno mite può rientrare fra i sintomi dell’ormai evidente cambiamento climatico. «Sul fronte estivo, un rapporto a livello svizzero prospetta, per la nostra regione, estati con lunghi periodi di canicola: dagli attuali 8 giorni si potrebbe passare a una media di 30. L’ipotesi è che fra qualche anno potremmo ritrovarci ad essere una zona quasi tropicale. Sono aspetti che ci devono far riflettere... Colleghi di destinazioni mon-
tane ci hanno fatto notare che in luglio e in agosto aumentano i turisti in quota, a caccia di refrigerio. Noi abbiamo valli meravigliose che potranno offrire la frescura a chi la cerca. Valli che dovranno lavorare, tramite i rispettivi Masterplan, per creare le necessarie strutture ricettive. Per la regione, che già è amata
per il lago, le piazze, le grandi manifestazioni e per l’atmosfera mediterranea, una nuova offerta anti-canicola potrebbe costituire un importante valore aggiunto». Tornando all’inverno: un ultimo aspetto riguarda la tradizionale chiusura di diversi alberghi. «Alcuni tuttavia restano aperti – conclude Bonetti – adattando alla richiesta il numero di camere a disposizione dei clienti. Va detto tuttavia che in questo periodo l’offerta alberghiera, nelle diverse categorie, è comunque garantita: chi arriva da noi e vuole pernottare, una camera la trova di sicuro, anche a gennaio».