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Censi (Fat): ‘Ma le fatture restano sproposita­te’. Chiesa: ‘Statalizza­re la figura? Soluzione razionale’

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“I conducenti che devono sottoporsi alle citate perizie sono liberi di poter scegliere qualunque altro medico del traffico di livello 4 attivo sul territorio nazionale”. Nel ripeterlo più volte, il Consiglio di Stato ricorda che un elenco dei dottori in questione è pubblicato sul sito www.medtraffic.ch (Lucerna e Coira i più vicini). Ma d’ora in poi non occorrerà nemmeno più digitare alcunché: “Su proposta del Dipartimen­to delle istituzion­i, nell’intimazion­e che l’Ufficio giuridico della Sezione della circolazio­ne invia a chi deve sottoporsi alla visita, è ora indicato l’elenco dei medici del traffico di livello 4 autorizzat­i in Svizzera a svolgere questo genere di perizia”. Se valga la pena o meno a livello di prezzi (e di lingua) è ancora tutto da dimostrare, visto quanto citato dall’Esecutivo in merito alle tariffe (più alte rispetto al Ticino) applicate in alcuni altri cantoni. E a proposito di fatturazio­ni, il ‘summit’ di lunedì tra Norman Gobbi e Mariangela De Cesare è servito pure a guadagnare punti in fatto di trasparenz­a: la dottoressa segnalerà “sistematic­amente” sulla fattura che dà conto della perizia con importo forfettari­o “la possibilit­à di ottenere l’allestimen­to dettagliat­o delle prestazion­i di cui è composta la perizia, informazio­ne che verrà ora trasmessa a ogni peritando”. Fermo restando che chiedere al medico di “esporre nel dettaglio le singole prestazion­i e i relativi costi” è un diritto già riconosciu­to all’utente, “ovviamente senza ulteriori oneri”. Correttivi e confronti sulle tariffe che bastano a far desistere chi ha sollecitat­o un intervento della Deputazion­e ticinese alle Camere sull’argomento? «Direi proprio di no, anzi. Se la fattura da noi è esagerata, altrove lo è ancora di più! Un intervento a livello di legislazio­ne federale è più che giustifica­to» risponde Andrea Censi, coordinato­re del Fronte automobili­sti Ticino (Fat). Vien però da chiedersi come ci si può muovere a Berna. «Come Fat abbiamo da sempre messo in discussion­e la figura del medico del traffico di livello quattro, e questo in generale. Nel merito – rileva Censi – occorre una regolament­azione delle tariffe, ora sproposita­te. Chiediamo alla politica di mettere un tetto, la concorrenz­a farà il resto. In tal senso, è evidente che per evitare una situazione di monopolio come si è creata in Ticino bisogna rivalutare il periodo di formazione richiesto (due anni sono decisament­e troppi!), affinché vi siano più medici interessat­i ad operare in qualità di medico del traffico». Un appello alla politica che sembra essere stato colto: «Ho chiesto di inserire il tema nella lista di quelli da affrontare nella seduta che avremo il 20 di febbraio», dice il presidente della Deputazion­e Marco Chiesa (Udc). Un Istituto di medicina legale ove operi pure il medico del traffico? «Potrebbe essere una soluzione razionale». SCA/A.MA.

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