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Locazione e formulario, il no del governo

L’obbligator­ietà ‘un’ingerenza nella libertà contrattua­le: iniziativa da respingere’

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Chiede l’introduzio­ne anche in Ticino del formulario ufficiale a inizio locazione ed è stata lanciata con successo, avendo raccolto 7’606 firme (606 in più di quelle necessarie alla sua riuscita). È l’iniziativa popolare promossa dall’Associazio­ne svizzera degli inquilini dopo la bocciatura lo scorso gennaio da parte del Gran Consiglio della stessa rivendicaz­ione contenuta in una mozione. Iniziativa che il Consiglio di Stato invita il parlamento a respingere. “Non riteniamo opportuno introdurre l’obbligator­ietà del formulario ufficiale”, annota il governo. I motivi sono elencati in un messaggio varato l’8 gennaio e pubblicato ieri. “Tenuto conto della libertà contrattua­le, reputiamo che un’obbligator­ietà del formulario costituisc­a un’ingerenza nella stessa – scrive il Consiglio di Stato –. L’articolo 256a cpv. 2 del Codice delle obbligazio­ni prevede già la possibilit­à di conoscere l’importo della pigione versata dal precedente inquilino. La pigione iniziale può essere impugnata come abusiva, anche senza l’obbligo del formulario. La legislazio­ne cantonale ticinese prevede già la facoltà per il Consiglio di Stato di rendere obbligator­io l’uso di tale formulario in caso di penuria di abitazioni, situazione che oggi non si verifica, essendo attualment­e il nostro Cantone confrontat­o con un numero elevato di abitazioni vuote”. Il governo intende comunque monitorare regionalme­nte il mercato dell’alloggio.

La votazione del 10 febbraio

Il governo si esprime anche sulle modifiche alla Costituzio­ne cantonale in votazione popolare il 10 febbraio. Sostiene la modifica riguardant­e i diritti politici dei ticinesi residenti all’estero. Considera “opportuna” la proposta di sottoporre al voto dei cittadini le varianti di una modifica costituzio­nale (“Di fronte a temi particolar­mente controvers­i i cittadini potranno così scegliere quale soluzione sia più adeguata e disporre di un’alternativ­a al semplice abbandono del progetto”). E preavvisa favorevolm­ente anche la modifica concernent­e il voto popolare su iniziative popolari legislativ­e. Non prende invece posizione sulla proposta di modificare i termini per la raccolta di firme in occasione di iniziative popolari e referendum.

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